Ospite di un incontro organizzato dalla senatrice Giusy Versace, presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Disabilità, è stata l’attrice e scrittrice Antonella Ferrari, donna con sclerosi multipla, “madrina” dell’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e autrice del libro Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta (HarperCollins, 2023), nel quale racconta il dolore di non essere potuta diventare madre non a causa della malattia, che in realtà non ne impedisce la gravidanza, bensì per un diritto negato.
«Io e mio marito Roberto – ha spiegato Ferrari – abbiamo cercato in tutti i modi di avere un figlio in modo naturale, ma purtroppo non ci siamo riusciti. A quel punto, abbiamo deciso di adottare un bambino, ma è proprio qui che mi è stato negato il diritto di diventare mamma in quanto una persona affetta da una malattia neurodegenerativa non può adottare. Ho dunque scritto questo libro per raccontare la mia storia, il mio dolore, condividerlo con tutte quelle persone che stanno vivendo o hanno vissuto la mia stessa situazione, ma soprattutto sono oggi qui in Senato per farmi ascoltare e chiedere ai politici di aiutarmi a rivedere le linee guida che governano la legge sull’adozione: perché posso avere un figlio naturalmente, ma non posso adottarlo?».
All’incontro hanno partecipato anche la senatrice Elena Murelli e la deputata Patrizia Marrocco, che hanno entrambe ribadito la necessità di un impegno trasversale per migliorare il percorso burocratico d’adozione, garantendo sia il diritto del minore che quello della genitorialità e hanno proposto un diritto all’oblio collettivo, simile al diritto all’oblio oncologico di cui Marrocco è stata prima firmataria.
A parlare poi di sclerosi multipla vista come uno stigma da abbattere e di un cambio culturale da avviare, sono state Rachele Michelacci, vicepresidente dell’AISM e la psicologa e psicoterapeuta Maria Beatrice Toro.
«Le donne con sclerosi multipla – ha sottolineato Michelacci – sono troppo spesso vittime di uno stigma culturale e sociale che le identifica come non idonee alla maternità e alla genitorialità a causa della malattia, quando invece non esiste alcuna evidenza scientifica a supporto di questa tesi».
«Al contrario – ha aggiunto Toro – esistono studi scientifici che indicano come un bambino che cresce con un genitore con disabilità, oltre a non presentare alcuna carenza, sviluppa al contrario un maggior valore dell’inclusività, un’intelligenza emotiva e una sensibilità superiore».
«L’adozione è già di per sé un iter complesso e complicato – ha dichiarato Versace, a conclusione dell’incontro -, soprattutto per le persone con disabilità, e la politica deve interrogarsi su quanto sia possibile fare per semplificare e agevolare questo percorso, garantendo i diritti di tutti e allo stesso tempo abbattendo ogni tipo di pregiudizio. Conosco famiglie che hanno cresciuto figli felici in contesti di disabilità e di sclerosi multipla e i loro esempi devono essere portati alla luce e raccontati ogni giorno, per creare una cultura diversa attorno alla disabilità e alla malattia. Ringrazio dunque di cuore tutte le persone intervenute oggi, Antonella Ferrari in primis, e prometto che anche questa diventerà una battaglia che porterò avanti con serietà e impegno in Senato». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Manuela Merlo (info@gmicomunicazione.it).