Tutti vicini a Fabio, ricoverato alla Casa dei Risvegli di Bologna

Fabio, che avrebbe dovuto affrontare gli esami di maturità all’Aldini Valeriani di Bologna, è in coma, ricoverato alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris, l’innovativa struttura di riabilitazione e ricerca voluta dall’Associazione Gli Amici di Luca. I compagni hanno realizzato uno striscione con la scritta “Fabio rimettiti presto”, mentre Fulvio De Nigris e Maria Vaccari, fondatori degli Amici di Luca, sono andati nella sua scuola a spiegare cosa si fa nella Casa dei Risvegli. Con loro Maria Laura Muratori che ha vissuto l’esperienza del coma e il percorso che l’ha portata al risveglio

Casa dei Risvegli - per Fabio - Istituto Aldini Valeriani

Gli studenti dell’Aldini Valeriani di Bologna alla Casa dei Risvegli, con lo striscione per Fabio. Insieme a loro Maria Vaccari (prima da sinistra) e Fulvio De Nigris (secondo da destra)

Fabio avrebbe dovuto affrontare quest’anno gli esami di maturità all’Istituto Aldini Valeriani di Bologna, ma nell’ottobre dello scorso anno, mentre realizzava un percorso PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, già Alternanza Scuola-Lavoro), uscendo dall’ospedale di Imola (Bologna) è stato investito ed è andato in coma. I compagni e i professori della sua scuola lo descrivono come un ragazzo esuberante, con una grande capacità comunicativa, amante della musica, suonatore di organo nella Cattedrale di San Pietro a Bologna, sempre elegante, capace di essere a scuola anche fuori orario solo per parlare nei corridori, per fermarsi con i professori e i compagni. Gli piaceva molto anche cucinare e il suo piatto speciale era “pasta provola e patate. «Se Fabio si sveglierà, come noi speriamo – dicono i professori- state sicuri che ve lo troverete nei corridoi a parlare con medici e infermieri».

Oggi Fabio è ricoverato da un po’ di giorni alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris, la struttura di riabilitazione e ricerca dell’IRCCS Istituto di Scienze Neurologiche di Bologna, in convenzione con l’Associazione Gli Amici di Luca ed è davanti alla stessa Casa dei Risvegli che i compagni di scuola hanno posto uno striscione con la scritta Fabio rimettiti presto, mentre in parallelo Fulvio De Nigris e Maria Vaccari, genitori di Luca e fondatori dell’Associazione che da lui prende il nome, sono andati ad incontrare studenti/studentesse e docenti dell’Aldini Valeriani, invitati a parlare di coma, di risvegli, a spiegare cosa si fa nella Casa dei Risvegli, quali sono le terapie, i percorsi di cura, le attività del laboratorio espressivo e altro ancora.
Con loro anche Maria Laura Muratori che ha vissuto, come Fabio e altre persone, l’esperienza del coma e il difficile percorso che per lei positivamente l’ha portato al risveglio, consentendole di tornare a frequentare la Facoltà di Architettura all’Università, oltreché allo sport, che la vede campionessa nella disciplina dell’arrampicata.

Inserito nell’àmbito del progetto Lo sguardo che cura, sostenuto dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, l’incontro è stato presentato dal preside della scuola Pasquale Santucci, mentre i professori Andrea Urso, Domenico Anania, Paolo Sobacchi e Maria Paola Morando hanno espresso parole di elogio e di affetto per Fabio che, anche quando doveva farlo, riusciva a giustificarsi sempre con un sorriso.
«Gli incontri nelle scuole con voi studenti e studentesse – hanno dichiarato per l’occasione De Nigris e Vaccari – sono per noi un momento di sensibilizzazione e di confronto, specialmente quando, come in questo momento, un vostro compagno è ospite da noi e tutti, clinici e operatori non sanitari, stanno tentando tutto il possibile per una sua ripresa. Alcuni di voi sono già venuti a trovarlo e abbiamo in animo di organizzare assieme a voi un momento musicale nel giardino della Casa dei Risvegli, per far sì che Fabio possa ritrovarsi nella musica che amava e sentire da vicino il vostro affetto».
Dal canto suo, Muratori ha concluso l’incontro affermando: «Io mi sono risvegliata e sono la testimonianza che, non sempre, ma a volte è possibile. Così spero per Fabio. Spero che i medici si sbaglino come hanno fatto per me e lui possa fare meglio». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: info@amicidiluca.it.

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