«Dopo sette anni cesserà improvvisamente, con l’inizio dell’anno scolastico 2024-2025, l’organizzazione e l’erogazione del Servizio di Assistenza alla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) per gli alunni/alunne delle scuole di ogni grado di tutti i Comuni del Lazio, gettando nello sconforto oltre duemila ragazzi, famiglie e loro Associazioni»: lo aveva denunciato sulle nostre pagine, nel maggio scorso, la FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), lamentando al tempo stesso il fatto che «la Regione Lazio stesse evitando il confronto con le Associazioni di persone con disabilità e con la nostra Federazione, oltreché con i Comuni e le scuole del Lazio». Va considerato dunque come un passo avanti il Tavolo svoltosi il 14 giugno, presso la Regione Lazio, volto appunto ad affrontare le criticità su tale tema.
Oltre al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, vi hanno partecipato l’assessore regionale all’Inclusione Sociale e ai Servizi alla Persona Massimiliano Maselli, l’assessore regionale al Lavoro, alla Scuola e alla Formazione Giuseppe Schiboni, le direttrici regionali Elisabetta Longo e Ornella Guglielmino e Agnese D’Alessio dell’Area Diritto allo Studio Scolastico e Universitario, insieme ai rappresentanti della FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAND Lazio (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), rispettivamente Daniele Stavolo e Giuliano Cardone, della Consulta Regionale Disabilità Umberto Gialloreti e dell’ANCI Lazio (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Lina Novelli.
Come viene riferito dalla FISH Lazio, «durante l’incontro la Regione ha confermato che, a partire dall’anno scolastico 2024-2025, sarà onere dei Comuni garantire l’assistenza alla CAA ai bambini dei nidi e della scuola dell’infanzia, e agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, e ha ribadito allo stesso tempo l’impegno di spesa in favore delle Amministrazioni Comunali previsto dalla Determinazione della Direzione Istruzione, Formazione e Politiche per l’Occupazione n. G06461 del 29 maggio scorso».
«Pur apprezzando la lodevole e significativa decisione assunta dalla Regione – commentano dalla Federazione – e la disponibilità al confronto, esprimiamo viva preoccupazione, in quanto l’intervento economico, così strutturato e poco mirato agli effettivi bisogni, da solo non basta a garantire, con la ripresa delle attività educative scolastiche, la lineare continuità degli interventi, senza generare disparità di trattamento tra i destinatari degli stessi».
«Pertanto – concludono dalla FISH Lazio – riteniamo urgente, a pochissimo tempo dall’inizio del nuovo anno scolastico, avviare un percorso condiviso che possa individuare soluzioni alle criticità ancora presenti, attraverso l’apertura di un dialogo interistituzionale costruttivo e responsabile, indipendentemente dalle differenti posizioni politiche, che non sono di assoluto interesse per le persone con disabilità e le loro famiglie, e che rischiano di creare gravi danni ai bambini e ai ragazzi che inizieranno la scuola a settembre. Dal canto nostro siamo pronti come sempre a fornire il nostro contributo, con le competenze maturate in questi anni di servizio da parte della Regione». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishlazio.it.
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