Il gioco e lo sport contro lo stigma sociale che colpisce l’incontinenza

«Sperimentare è la nostra parola d’ordine e in questo caso si parla per la prima volta di incontinenza con un gioco che chiama tutti a interagire. Questa nostra iniziativa nasce in vista delle Olimpiadi di Parigi, ma stiamo già pensando di ampliare il pacchetto gioco agli sport invernali, così da puntare alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026»: lo ha dichiarato Pier Raffaele Spena, presidente della FAIS (Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati), in occasione dell’evento di presentazione delle “INCOlimpiadi”, primo gioco a quiz dedicato all’incontinenza

"INCOlimpiadi" della FAIS, giugno 2024«Sperimentare è la parola d’ordine della nostra Federazione, quella che negli anni ha guidato la comunicazione e la sensibilizzazione verso temi delicati e talvolta scomodi. In questo caso si parla per la prima volta di incontinenza con un gioco e tutti sono chiamati a interagire. Questa nostra iniziativa nasce in vista delle imminenti Olimpiadi di Parigi, ma vogliamo essere ambiziosi e stiamo già pensando di ampliare il pacchetto gioco agli sport invernali, così da puntare alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026»: lo ha dichiarato Pier Raffaele Spena, presidente della FAIS (Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati), in occasione dell’evento di presentazione delle INCOlimpiadi, primo gioco a quiz dedicato all’incontinenza, promosso in collaborazione con Helaglobe in occasione della XIX Giornata Nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza (se ne legga già anche sulle nostre pagine).

«Questo progetto – spiegano dalla FAIS – è nato dalla consapevolezza di quanto sia importante informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su temi di salute spesso trascurati e oggetto di pregiudizio, come appunto l’incontinenza. Di questa patologia, infatti, si parla ancora troppo poco, a causa del forte stigma sociale che colpisce chi ne soffre. I numeri parlano chiaro, come ha evidenziato il dottor Marzio Zullo del Campus Bio-Medico di Roma, durante il nostro evento di presentazione: in Italia sono oltre 7 milioni le persone incontinenti e il 57% non ne parla in famiglia, mentre solo il 25% lo fa con un professionista. INCOlimpiadi, dunque, è concepito come un quiz multiplayer a tema olimpico, senza nessun limite di età. Cinque gli sport: corsa, nuoto, canoa, ciclismo e calcio. Dopo avere scelto lo sport e il segnalino, il giocatore deve rispondere, correttamente e nel più breve tempo possibile, a una serie di domande riguardanti il tema dell’incontinenza: dalle cause ai sintomi, dalla gestione quotidiana alla storia di atleti che hanno affrontato l’incontinenza durante la loro carriera. Le domande, nell’ordine della trentina, possono variare da sfida a sfida e le risposte avranno punteggi variabili da -5 a 5, in base alla loro correttezza. L’avanzamento del segnalino sul terreno di gioco sarà proporzionale al punteggio totale ottenuto attraverso le risposte alle domande. Verrà anche premiata la velocità di risposta che aumenterà il punteggio in caso di risposte corrette e, allo stesso modo, penalizzerà ulteriormente la scelta di risposte errate. Il gioco, va detto, avviene in modalità multiplayer, con il giocatore cioè che sfida in tempo reale altri giocatori e ne segue in diretta l’avanzamento sul terreno di gioco. Per ogni domanda ci sarà un tempo massimo di risposta al termine del quale a tutti sarà proposta la nuova domanda. Insomma, un’esperienza ludica e interattiva che permetterà ai partecipanti di apprendere quante più informazioni in modo divertente e stimolante».

Sull’importanza dell’approccio partecipativo alla base dell’iniziativa e sulla necessità di engagement, si è soffermato durante la presentazione Vincenzo Falabella, presidente della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap cui la FAIS aderisce: «Per la FISH – ha dichiarato – l’engagement significa innanzitutto impegno civile e culturale su ogni tema legato alla disabilità, un impegno da sostanziare attivando o rinnovando nuove energie nel mondo che alla nostra Federazione fa riferimento, ma anche al di fuori di esso. Per farlo abbiamo bisogno di partecipazione, nel senso di far sentire costantemente la presenza viva delle nostre iniziative, anche e soprattutto a livello locale, e di comunicazione ovvero dell’importanza di comunicare quello che si fa in modo ampio e trasparente, con l’utilizzo dei canali e dei termini giusti».

Al legame tra sport e disabilità ha dedicato invece una riflessione Sandrino Porru, presidente della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali): «Sono felice di salutare le INCOlimpiadi – ha affermato – una nuova sfida nelle frontiere delle abilità dell’essere umano. Una delle frasi iconiche della FISPES è If you have a body, you are our athlete [“Se hai un corpo, sei un nostro atleta”, N.d.R.], a significare che tutti possiamo fare sport e che l’avere un corpo esprime la bellezza della propria unicità, nell’aspetto e nelle gesta. Sono sicuro che anche questi giochi saranno uno straordinario evento sportivo che ci sorprenderà per le molteplici e singolari abilità degli atleti, insegnandoci che la bellezza di ciascuno sta nella propria irripetibile unicità, tesoro inestimabile e imprescindibile per la crescita personale e sociale».

Il progetto è stato apprezzato anche dalla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, che a proposito di INCOlimpiadi ha parlato «di un’idea straordinaria, capace di eliminare le barriere culturali, i pregiudizi e i preconcetti che ruotano intorno all’incontinenza. Un’idea che mette a confronto diverse realtà e che crea interesse al tema».
«La vita di ogni persona è dignitosa – ha concluso – se passa attraverso il benessere della salute, ma se tiene conto anche della dimensione sociale, ricreativa, relazionale, affettiva e, perché no, sportiva». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa FAIS (Anita Fiaschetti), anitafiaschetti@gmail.com.

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