Ora i nostri laboratori di orticoltura non escludono più nessuno

«Il nostro laboratorio di orticoltura – scrivono dalla Fondazione OPIMM di Bologna – si è rivelato immediatamente prezioso per i partecipanti con disabilità, sia in termini di competenze tecniche che trasversali. Tuttavia, fino a poco tempo fa, l’attività aveva escluso ad esempio Margherita, una giovane con disabilità motoria. Grazie allora a un finanziamento privato, entrambe le nostre sedi sono state dotate di attrezzature speciali, che oltre ad ampliare il numero di partecipanti, hanno permesso anche a Margherita e ad altri lavoratori con disabilità motoria di partecipare attivamente»

Margherita di Fondazione OPIMM, Bologna

Margherita al lavoro con uno dei cassoni artigianali della Fondazione OPIMM di Bologna

Nel 2019 la nostra Fondazione [OPIMM di Bologna, N.d.R.] ha inaugurato il suo primo laboratorio di orticoltura nel giardino della sede di Via Decumana. Nonostante il successivo trasferimento alla nuova sede di Via Emilia Ponente, priva di giardino, l’attività è continuata presso un’area ortiva all’interno del Parco di Villa Contri a Bologna, gestita dal Quartiere Borgo Panigale-Reno.
Questo progetto si è rivelato immediatamente prezioso per i partecipanti, accuratamente selezionati tra i lavoratori e le lavoratrici con disabilità dei nostri Centri di lavoro protetto.
Grazie a questo laboratorio stabile, abbiamo raggiunto numerosi obiettivi, sia in termini di competenze tecniche che trasversali: i partecipanti hanno acquisito nuove capacità manuali e conoscenze sulle piante, oltre a sviluppare e migliorare le loro competenze relazionali lavorando in gruppo.
L’orticoltura, infatti, è una pratica particolarmente indicata per le persone con disabilità, per la sua semplicità, concretezza, flessibilità e non invasività. Riduce lo stress, stimola la memoria e offre immediata gratificazione grazie ai risultati visibili del proprio lavoro.

Tuttavia, fino a poco tempo fa, non eravamo completamente soddisfatti: l’attività di orticoltura, così com’è stata svolta finora, aveva escluso Margherita, una giovane con disabilità motoria che desiderava ardentemente partecipare. E allora, se Maometto non può andare alla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto!
Abbiamo deciso, infatti, di non lasciare che questo fosse un ostacolo. Grazie a un finanziamento privato, entrambe le nostre sedi sono state dotate di attrezzature speciali, ovvero dei cassoni artigianali, che non solo ampliano il numero di partecipanti al laboratorio di orticoltura, ma permettono anche a Margherita e ad altri lavoratori con disabilità motoria di partecipare attivamente. Dei quaranta cassoni acquistati, otto sono stati realizzati rialzati a 80 centimetri da terra, rendendoli accessibili sia a chi lavora in piedi che in carrozzina.

Questa è una dimostrazione concreta del nostro impegno per l’“accomodamento ragionevole”, in perfetta armonia con i nostri princìpi e valori.

La Fondazione OPIMM ha sede a Bologna.

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