L’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, ha partecipato attivamente in Germania, nel giugno scorso, alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, tenutasi a Bonn, evento preparatorio alla COP 29, ovvero alla 29^ Conferenza ONU dei Paesi aderenti alla Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, in programma nel novembre prossimo a Baku in Azerbaigian.
Le iniziative assunte in tale sede dall’EDF si sono segnatamente concentrate a garantire che vengano prese in considerazione, in tale àmbito, le necessità e le istanze delle persone con disabilità.
Quattro sono state in particolare le questioni chiave su cui si è impegnato il Forum, che innanzitutto, sul piano dello sviluppo e dell’attuazione delle politiche, ha sostenuto l’integrazione di un linguaggio e di misure che includano la disabilità negli accordi sul clima e nelle politiche nazionali. «I vari documenti relativi ai finanziamenti e agli obiettivi climatici – è stato sottolineato in tal senso dai rappresentanti dell’EDF – devono essere accessibili e tenere conto delle esigenze dei gruppi più a rischio della popolazione, comprese le persone con disabilità».
Per quanto poi riguarda il tema dell’intersezionalità e dell’inclusione, il Forum si è soffermato sulla necessità di riconoscere e affrontare i rischi intersezionali affrontati dalle persone con disabilità, in particolare dalle donne e dai giovani, sempre nel contesto del cambiamento climatico. «Vanno dunque rimossi – è stato detto – gli ostacoli all’accesso ai servizi essenziali, alle informazioni sulla preparazione alle emergenze e alle tecnologie adattive».
Grande spazio si è dato poi all’importanza della collaborazione: «Abbiamo infatti sottolineato – dicono dall’EDF – quanto sia fondamentale lavorare insieme alle altre parti interessate per promuovere un’azione climatica inclusiva. Questo include garantire risorse alle organizzazioni di persone con disabilità, per consentire loro di impegnarsi nella difesa del clima, nello sviluppo, nell’attuazione e nel monitoraggio delle politiche. Il nostro obiettivo è pertanto quello di ottenere il riconoscimento ufficiale come Disability Constituency. Le Constituencies, infatti, sono organismi composti da gruppi di Organizzazioni Non Governative ufficialmente riconosciute dall’Agenzia delle Nazioni Unite responsabile dell’azione per il clima. Ciò consentirebbe alle persone con disabilità di partecipare in modo significativo, in condizioni di parità con gli altri, ai vari negoziati, dialoghi e consultazioni».
«Abbiamo quindi sostenuto la necessità – ricordano dal Forum – di misure per l’inclusione della disabilità in tutti gli incontri intergovernativi, rispettando gli obblighi previsti dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, come l’accessibilità e la partecipazione significativa».
«Difendendo i diritti e le esigenze delle persone con disabilità – concludono dall’EDF -, cerchiamo di garantire che le politiche climatiche siano accessibili ed eque per tutti: la nostra partecipazione alla Conferenza di Bonn ha voluto significare proprio questo e pertanto continueremo a sostenere una COP 29 che includa la disabilità e il riconoscimento ufficiale della Disability Constituency delle persone con disabilità all’interno del sistema delle Nazioni Unite». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Giulia Traversi, Ufficio Politiche Umanitarie dell’EDF, giulia.traversi@edf-feph.org.