Le mascherine nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali

di Giuseppe D'Angelo*
Una Circolare Ministeriale ha stabilito che l’obbligo di indossare le mascherine nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali non sia più necessario in maniera generalizzata, ma vada affidato alla discrezionalità delle strutture stesse. Nel commentare positivamente il provvedimento, Giuseppe D’Angelo dell’UTIM (Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva), sottolinea che «tale discrezionalità va esercitata con adeguatezza e che le decisioni devono basarsi su valutazioni accurate, per garantire il rispetto dei diritti degli utenti»

Mano che toglie la mascherinaCon la recente Circolare n. 19544 del 1° luglio, il Ministero della Salute ha emanato le raccomandazioni (pertanto non vincolanti) riguardanti l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine) nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali.
Questo documento segna la scadenza (finalmente!) dell’Ordinanza Ministeriale del 27 dicembre 2023 (già proroga della precedente Ordinanza del 28 aprile 2023), che aveva ancora regolamentato l’obbligo di utilizzo delle mascherine fino al 30 giugno 2024. Ricordiamo che lo stato di emergenza da Covid-19 in Italia, dichiarato il 31 gennaio 2020, è terminato il 31 marzo 2022, mentre la fine dell’emergenza sanitaria globale è stata dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 5 maggio 2023.

La nuova Circolare di cui si parla rileva il cambiamento del quadro epidemiologico, riconoscendo da un lato l’attenuazione significativa dell’infezione da SARS-CoV-2 e delle sindromi simil-influenzali, dall’altro la disponibilità diffusa di vaccini e l’aumento delle capacità diagnostiche.
Alla luce di tutti questi fattori, il Ministero ha stabilito che l’obbligo di indossare le mascherine non sia più necessario in maniera generalizzata, lasciando ai Direttori Sanitari delle varie strutture la discrezionalità di valutarne l’uso, in base al rischio di trasmissione presente nei vari contesti.
Al fondo della Circolare è esplicitata la disposizione che attribuisce invece ai legali rappresentanti delle strutture che non prevedono la figura del Direttore Sanitario – come ad esempio comunità alloggio e centri diurni per persone con disabilità intellettiva – l’eventuale decisione di adottare misure di protezione in collaborazione con il Medico competente.

Nel merito, ricordiamo le note da noi inviate [dall’UTIM-Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva, N.d.R.], con le quali anche recentemente [se ne legga sulle nostre pagine, N.d.R.] avevamo sottolineato al Ministero della Salute gli effetti negativi dell’obbligo prolungato di mascherine sulle persone con disabilità intellettiva non immunodepresse. La mascherina, infatti, ostacola la comunicazione e l’interazione empatica, elementi fondamentali per il benessere di tali persone.
Rileviamo pertanto come un fatto positivo che l’Ordinanza del 28 aprile 2023 non sia stata più prorogata. Ciò dovrebbe porre anche fine alla possibilità – tutt’altro che remota purtroppo – di utilizzare strumentalmente la motivazione della sicurezza degli utenti, per limitare l’accesso di familiari e visitatori alle strutture quali comunità alloggio ecc. Si tratta di casi limitati, ma purtroppo presenti. La rimozione di queste restrizioni favorisce quindi la trasparenza nella gestione del servizio e promuove una maggiore apertura delle strutture.

La Circolare del Ministero della Salute raccomanda dunque l’importanza di una valutazione specifica e locale delle esigenze di protezione, cercando di bilanciare il rischio di infezione con le necessità di relazione e qualità della vita degli utenti di tali strutture. Da tenere presente, però, la discrezionalità attribuita ai legali rappresentanti delle strutture, seppure in collaborazione con il medico competente: a tal proposito è essenziale che tale potere venga esercitato con adeguatezza e che le decisioni siano basate su valutazioni accurate, evitando strumentalizzazioni, per garantire il rispetto dei diritti degli utenti.

Componente dell’UTIM (Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva).

Share the Post: