«Secondo quanto segnalatoci da alcune famiglie e in particolar modo famiglie che fanno riferimento all’ASL di Viterbo, è stato comunicato che i fondi regionali mensili di 700 euro non saranno più disponibili come contributo di cura erogato alla persona con disabilità gravissima, ma solo attraverso l’intervento di cooperative o l’assunzione di personale qualificato»: lo dicono in una nota dall’Associazione Luca Coscioni, sottolineando che ciò è il frutto di «una Delibera Regionale lasciata “in sonno” dal dicembre 2021, che senza nessuna applicazione e preparazione, è stata comunicata come esecutiva alle famiglie da questo mese di luglio e dunque improvvisamente attivata. La normativa in questione impone, per altro, che il personale assunto abbia almeno cinque anni di esperienza ed è quindi evidente come la somma, con queste nuove regole, non sia sufficiente a soddisfare le esigenze quotidiane e urgenti delle famiglie, e al tempo stesso a coprire le spese relative a un operatore qualificato se non per poche ore settimanali».
«Questo vuol dire gettare le famiglie in drammatiche difficoltà – dichiara Rocco Berardo, coordinatore delle iniziative per i diritti delle persone con disabilità dell’Associazione Luca Coscioni -, come se non bastassero quelle che devono vivere quotidianamente le persone con disabilità gravissime. Ci rivolgiamo pertanto alla Giunta Regionale, e in primis al presidente della Regione Lazio Rocca, affinché intervenga con urgenza, e chiediamo che le persone con disabilità gravissime e i loro caregiver possano liberamente scegliere se ottenere un supporto domiciliare diretto o un supporto economico, come avvenuto finora, e che qualsiasi cambiamento non cali come una mannaia da un giorno a un altro, lasciando le famiglie delle persone con disabilità senza nessuna preparazione».
«Inoltre – aggiunge Berardo -, queste Delibere Regionali, che vorrebbero sostituire i contributi con i servizi, vanno respinte al mittente, perché è in vigore quanto previsto dal Decreto Legislativo 62/24, attuativo della Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, che all’articolo 28, comma 8, parla chiaramente: “La persona con disabilità può anche autogestire il budget con l’obbligo di rendicontare secondo quanto preventivamente previsto nel progetto, nel rispetto delle modalità, dei tempi, dei criteri e degli obblighi di comunicazione”». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Fabio Miceli (fabio.miceli@associazionelucacoscioni.it).
Articoli Correlati
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- Il Disegno di Legge Zan e la disabilità: opinioni a confronto Riceviamo un testo dal sito «Progetto Autismo», a firma di Monica Boccardi e Paolo Cilia, che si riferisce, con toni critici, a un contributo da noi pubblicato, contenente due opinioni…