Quel Decreto compromette la qualità della formazione e dell’inclusione

Il percorso formativo stabilito in tema di inclusione scolastica dal recente Decreto Legge 71/24 «compromette la qualità della formazione e dell’inclusione nel nostro Paese»: a dirlo è un nutrito gruppo di docenti specializzati sul sostegno didattico che per questo hanno deciso di promuovere un presidio di protesta a Roma, per la mattinata del 16 luglio

Andrew Wyeth, "Up in the Studio", 1965

Andrew Wyeth, “Up in the Studio”, 1965

«Quel Decreto prevede solo 30 Crediti Formativi Universitari anziché i 60 dei percorsi TFA (Tirocini Formazione Attiva), in base poi a percorsi online e senza prove d’ingresso. Tali percorsi si rivolgeranno a insegnanti con almeno tre anni di servizio senza titolo di specializzazione, nonché a insegnanti con titolo di specializzazione estero non riconosciuto in Italia. Tutto ciò compromette la qualità della formazione e dell’inclusione nel nostro Paese»: con queste motivazioni, un nutrito gruppo di docenti specializzati sul sostegno didattico, che hanno frequentato il Tirocinio Formazione Attiva in università italiane, dichiarandosi cioè contrari a quanto stabilito in tema di inclusione dal Decreto Legge 71/24 del 31 maggio scorso, hanno deciso di promuovere un presidio di protesta a Roma, per la mattinata del 16 luglio (Piazza Santi Apostoli, ore 9-13).

«Le contestate decisioni del Decreto – sottolineano ancora i promotori dell’iniziativa – sono state prese in deroga all’articolo 4, comma 3 della Legge 18/09, con la quale l’Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ove si stabilisce che le norme relative alle persone con disabilità debbano essere emanate una volta sentite le loro Associazioni più rappresentative. Ma anche in deroga all’ articolo 15 del Decreto Legislativo 66/17 in cui si stabilisce che tutte le norme concernenti gli alunni con disabilità vengano emanate sentito il parere dell’Osservatorio dell’Inclusione Scolastica, scaduto ad aprile e non ancora rinnovato. Il Decreto 71/24, inoltre, è stato diffuso nonostante il parere negativo della SIPeS (Società Italiana di Pedagogia Speciale) e di numerosi docenti universitari».
I docenti chiedono pertanto che in fase di conversione in legge del Decreto 71/24, «venga creata una graduatoria ad esaurimento per i TFA con il vecchio ordinamento (60 Credito Formativi Universitari). Vengano inseriti “in coda” nelle Graduatorie Provinciali per Supplenze i docenti con titoli esteri non riconosciuti».

Il presidio del 16 luglio costituirà presumibilmente il preludio ad un’assemblea nazionale prevista per il 30 luglio prossimo, iniziativa volta a riunire i diversi settori del precariato scolastico, evento sia in presenza che online, che servirà anche a predisporre ogni eventuale successiva mobilitazione. (S.B.)

Ringraziamo Nicola Striano per la collaborazione.

Per ogni informazione e adesione: collettivodocentispecializzati@gmail.com.

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