Per una vera inclusione scolastica di qualità servono interventi strutturali

Sulla parte dedicata all’inclusione scolastica contenuta nel Decreto Legge 71/24, che molto ha fatto discutere anche sulle nostre pagine e per il quale è arrivata ora l’approvazione definitiva alla Camera del testo di conversione in legge, si sofferma la Federazione FISH, che oltre a commentare alcuni articoli di quella norma, evidenzia l’annosa carenza di insegnanti di sostegno specializzato, chiedendo interventi strutturali in tale àmbito, «per costruire un reale sistema scolastico di qualità che superi le attuali incancrenite storture»

Ragazzi e ragazze con varie disabilità davanti a una scuola

Ragazzi e ragazze con varie disabilità davanti a una scuola

La parte dedicata all’inclusione scolastica contenuta nel Decreto Legge 71/24, che molto ha fatto discutere anche sulle nostre pagine, continua a suscitare reazioni e commenti, tanto più dopo l’approvazione definitiva alla Camera del testo di conversione in legge di quel Decreto. Sui tre articoli che più direttamente si occupano di inclusione scolastica e nello specifico di insegnamento di sostegno, si sofferma in una nota la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
«Rispetto all’articolo 6 – vi si legge – che dà la possibilità a coloro che negli ultimi cinque anni abbiano ricoperto il ruolo di sostegno per tre anni anche non consecutivi, di conseguire la specializzazione ottenendo 30 Crediti Formativi presso l’INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione, Innovazione, Ricerca Educativa), spiace costatare come non si sia tenuto conto della nostra proposta emendativa di aumentarli almeno di altri 20. L’articolo 7, poi, convalida i titoli di specializzazioni conseguiti all’estero presso Università riconosciute. Qui l’auspicio è che l’apposita commissione istituenda da parte del Ministero adotti criteri rigidamente selettivi, nel convalidare tali titoli, prevedendo ulteriori crediti formativi disciplinari e di tirocinio, volti a colmare in tal modo il vuoto di formazione all’estero rispetto a quello presente nel sistema di inclusione del nostro Paese. L’articolo 8, infine, dà la possibilità alle famiglie di studenti con disabilità di avanzare la richiesta al dirigente scolastico di confermare l’insegnante di sostegno e agli studenti universitari con disabilità grave di poter disporre di assistenza qualificata personale durante le lezioni. In questo caso la nostra valutazione è positiva».

Al di là dello stesso Decreto 71/24, la FISH intende poi allargare il quadro alla situazione generale, sottolineando una carenza ritenuta ormai annosa sul piano dell’insegnamento di sostegno. «Anche attraverso la nostra rete associativa – viene detto infatti dalla Federazione – denunciamo da molti anni l’insufficiente numero di insegnanti di sostegno specializzati. A tal proposito un dato parla da sé: attualmente su 285.000 insegnanti di sostegno ve ne sono oltre 85.000 privi di specializzazione, il che comporta il fatto che oltre 136.000 alunni con disabilità non avranno la possibilità di essere seguiti da docenti specializzati sul sostegno. E tra le cause di questa carenza vi è il fatto che ogni anno circa 20.000 insegnanti di sostegno di ruolo chiedono il passaggio su cattedra comune e ben 10.000 di essi lo ottengono».

Sulla necessità di reali interventi strutturali e non di provvedimenti dal carattere di volta in volta “emergenziale” interviene Vincenzo Falabella, presidente della FISH, che dichiara: «Come ogni anno siamo costretti ad evidenziare che la scuola inizia a settembre per tutti gli studenti, ma che questo non avviene per gli studenti con disabilità, a causa di carenze oramai croniche dell’attuale sistema. Occorre quindi intervenire in maniera strutturale, per modificare sostanzialmente l’attuale sistema scolastico, a partire dall’istituzione di un’apposita cattedra sul sostegno, uno dei capisaldi della nostra Proposta di Legge sulla materia, elaborata già da tempo. Riteniamo infatti che questo risolverebbe il problema della continuità didattica per gli insegnanti di sostegno di ruolo, e darebbe concrete risposte ai bisogni dei nostri alunni e alunne, studenti e studentesse con disabilità».
«In altre parole – prosegue Falabella -, sarà necessario istituire apposite scuole di specializzazione post-lauream per il sostegno, come avviene già per altre specializzazioni, al fine di garantire una maggiore autonomia alle Facoltà di Scienze della Comunicazione, che potrebbero predisporre un sufficiente numero di corsi di specializzazione, secondo le necessità che annualmente si presentassero».

«Su queste linee – conclude il Presidente della FISH – continueremo a condurre le nostre rivendicazioni, senza mai negoziare i diritti dei nostri alunni e alunne, studenti e studentesse con disabilità, e lo faremo con fermezza e determinazione per costruire un reale sistema scolastico di qualità che superi le attuali incancrenite storture». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.

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