Riceviamo dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e ben volentieri pubblichiamo.
È morto il 16 luglio Marino Catena, tra i primi accolti nelle case famiglia di don Benzi. 81 anni, persona con una disabilità psichica, era stato accolto a Coriano, sulle colline di Rimini, nel 1973, quando fu aperta la prima casa famiglia per volontà di don Oreste Benzi.
«Marino è stato il povero a cui è stato detto quel sì sacro grazie al quale è nata l’esperienza della casa famiglia in Italia e che si è poi diffusa in tanti Paesi del mondo – ha dichiarato Matteo Fadda, presidente della nostra Comunità –. Le persone che lo seguivano giorno e notte sono state contagiate dalla sua debolezza. Grazie a lui tante persone si sono convertite».
Don Benzi raccontava spesso di quando lo incontrò, e l’episodio è raccontato anche nel recente libro Casa famiglia. Le verità nascoste dietro un termine frainteso di Alessio Zamboni.
Una sera di dicembre, dopo avere celebrato la Messa, un parrocchiano andò da don Oreste, «venga a vedere come muore un povero cristiano». Don Benzi si recò a Misano in una casa abbandonata, sul tavolo della cucina un piatto ammuffito. Marino era lì, solo e al freddo, incapace di prendersi cura di sé. Don Oreste si attivò subito, lo prese e lo ospitò provvisoriamente in un albergo, fintantoché, pochi mesi dopo, fu aperta la prima casa famiglia dove è stato accolto per 51 anni.
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