Giuseppe Garibaldi protagonista a San Marino

“Ne ferisce più la lingua della spada: dialoghi sull’inclusione, da Garibaldi ai nostri giorni”: questo il titolo dell’evento in programma per il 31 luglio nella Repubblica di San Marino, organizzato dall’Associazione Attiva-Mente, nella stessa data in cui si celebrerà con onore il ricordo dello “scampo garibaldino” sul Monte Titano. Sarà un’occasione per divertirsi, ma anche per riflettere su una parte poco nota della storia di Garibaldi, la sua disabilità, raccontata nel libro “Garibaldi Giuseppe. Disabile e arruolato”, curato da Lorenzo Sani

Libro "Garibaldi Giuseppe. Disabile e arruolato"Ne ferisce più la lingua della spada: dialoghi sull’inclusione, da Garibaldi ai nostri giorni è il titolo dell’evento che si terrà il 31 luglio presso l’Agriturismo Podere Lesignano a San Marino, data in cui la Repubblica celebra con onore il ricordo dello “scampo garibaldino” sul Monte Titano.
Sarà un’occasione per riflettere su una parte poco nota della storia di Garibaldi, la sua disabilità, raccontata nel libro Garibaldi Giuseppe. Disabile e arruolato. Saranno presenti per l’occasione il curatore del volume Lorenzo Sani, recente vincitore del Premio Miglior Giornalista per il Sociale 2024, e Nino Pellacani, che ne ha curato la grafica, ex campione di basket, vincitore di uno Scudetto e di una Coppa Italia con la Benetton Treviso, oggi profondamente impegnato nel sociale.
Lorenzo Sani, lo ricordiamo, è autore della guida Comunicare la disabilità. Prima la persona, scritta per l’Ordine Nazionale dei Giornalisti insieme a Claudio Arrigoni e al nostro caro Antonio Giuseppe Malafarina, direttore responsabile di Superando, che è stato l’anima di questo progetto per una corretta comunicazione sulla disabilità.

Nel corso dell’evento di San Marino verrà approfondito, assieme ad altri autorevoli ospiti, un tema molto importante, sul quale saranno sensibilizzati i presenti e l’opinione pubblica tutta: l’importanza dell’utilizzo di un linguaggio inclusivo e rispettoso quando si parla di disabilità. Perché è cruciale ricordare che dietro ogni etichetta c’è una persona con una storia, aspirazioni e potenzialità. Ridurre una persona alla sua disabilità non solo nega la sua individualità, ma ignora anche il suo contributo unico alla società. Un linguaggio inclusivo ci aiuta a vedere oltre la disabilità, focalizzandoci sulla persona nella sua interezza.
I media e le istituzioni hanno una grande responsabilità nel modellare il linguaggio e, di conseguenza, le percezioni collettive. Il loro ruolo nel promuovere espressioni rispettose della disabilità è fondamentale per educare il pubblico e promuovere una cultura dell’inclusione. Le parole che scelgono di usare possono avere infatti un impatto significativo sulla percezione della disabilità e sulla stessa qualità della vita delle persone con disabilità.

All’iniziativa del 31 luglio sono stati invitati anche i componenti delle diverse Commissioni Istituzionali, i dirigenti e il personale della scuola, dei servizi socio-sanitari, i rappresentanti delle forze politiche, le organizzazioni sindacali e datoriali, le associazioni, le famiglie, per partecipare e a una serata che culminerà con una cena solidale il cui ricavato andrà in favore della Fondazione Centro Anch’io, oltreché con uno spettacolo comico dei Bromance.

L’evento prende le mosse da un fatto storico poco conosciuto che lega la Repubblica di San Marino a Giuseppe Garibaldi. Durante il Risorgimento, infatti, San Marino diventò un sicuro rifugio per coloro che parteciparono ai moti liberali, ai quali tra l’altro presero parte anche alcuni cittadini sammarinesi.
Nel 1849, dopo la capitolazione della Repubblica Romana, Garibaldi domandò di poter transitare a San Marino, ma la sua richiesta non venne subito accolta. Garibaldi in quel periodo tentava di raggiungere Venezia, unica Repubblica che resisteva agli austriaci, ma nei pressi di Macerata Feltria si trovò circondato da quattro eserciti.
L’unica possibilità di salvezza era la piccola Repubblica. Per questo motivo ripresentò la richiesta, inviando due messaggeri e, senza aspettare risposta, con la moglie Anita e i 1.500 uomini rimasti oltrepassò i confini di San Marino. Giunto sul Titano, si recò al Palazzo Pubblico per richiedere asilo politico con la celebre frase «chiedo asilo e un po’ di pane». L’episodio passerà alla storia, come detto inizialmente come lo “scampo garibaldino”.

La serata del 31 luglio sarà dunque un’occasione per riflettere, divertirsi e non solo. Protagonista Giuseppe Garibaldi, che fu una persona con disabilità, altro aspetto poco conosciuto dell’uomo che fece l’Italia. E piuttosto di cedere, strambla…, è un passaggio di una versione della canzone Garibaldi fu ferito. Un passaggio in cui si rispecchia in qualche modo il lungo percorso di sensibilizzazione e di rivendicazione dei diritti da parte di Attiva-Mente, organizzatrice dell’evento, Associazione di volontariato che opera a San Marino nell’area della disabilità e che quest’anno festeggia i propri vent’anni di impegno sociale.
Il dettaglio completo dell’iniziativa del 31 luglio è disponibile a questo link. Essendo i posti limitati, è necessario prenotarsi (entro il 28 luglio) scrivendo a contatto@attiva-mente.info (o tramite whatsapp al numero 337 1010500). Partecipare a questo evento significa contribuire attivamente ad un cambiamento culturale che appare quanto mai fondamentale.

Per ulteriori informazioni: contatto@attiva-mente.info.
Per approfondire ulteriormente il tema della disabilità di Giuseppe Garibaldi, suggeriamo la lettura, sulle nostre pagine, di Stefania Delendati, Garibaldi, “disabile moderno” (a questo link).

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