«Il cambio del nome ratifica un passaggio che abbiamo fatto da tempo: il nome originario, infatti, dava risalto alle nostre strutture, ai nostri servizi, mentre il nuovo nome chiarisce che il riferimento principale, ossia i nostri soci, sono le comunità in cui viviamo, le persone con le quali ci confrontiamo ogni giorno, non solo gli utenti, ma tutti coloro che con noi hanno a cuore la costruzione di comunità accoglienti, se è vero che l’orizzonte dei nostri Associati è il territorio in cui operiamo, nel quale vogliamo contribuire a generare più accoglienza, più uguaglianza, più giustizia sociale e una maggiore sostenibilità ambientale»: così Caterina Pozzi, presidente del CNCA, informa del cambiamento di nome di tale organismo, che non sarà più il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, ma il Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti.
Insieme al nome è mutata anche la forma giuridica della Federazione, non più un’Associazione di Promozione Sociale, ma una Rete Associativa di Enti del Terzo Settore, e nuovo è diventato anche il logo, qui a fianco pubblicato. (S.B.)
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