«Il diritto allo studio degli alunni con disabilità – sottolineano dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) – prevale sui vincoli di bilancio: lo ha detto chiaramente con la Sentenza 275/16 la Corte Costituzionale, una Sentenza che la nostra Associazione aveva considerato come “storica”, al pari della Sentenza 80/10: entrambe, infatti, hanno sancito l’intangibilità del diritto allo studio degli alunni con disabilità». «Oggi dunque – afferma Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’AIPD – di fronte a questa Sentenza del Consiglio di Stato, sento la necessità di rilanciare e rivendicare con forza l’intangibilità di questo diritto, messo in discussione dall’ennesimo tentativo di sottometterlo alle esigenze di bilancio». Parole, queste, segnatamente riferite alla recente Sentenza 7089/24 del Consiglio di Stato, sulla quale abbiamo già avuto modo di riportare il duro commento della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e altre opinioni.
Come riassume l’AIPD, nell’anno 2022/2023, un Comune ha ridotto le ore di assistenza scolastica assegnate a uno studente con disabilità, rispetto a quanto previsto nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) e richiesto dalla scuola, per ragioni di bilancio. Il ricorso presentato dai genitori è stato respinto prima dal TAR (Tribunale Amministrativo Regionale), poi dal Consiglio di Stato. «La Sentenza di quest’ultimo – sottolinea Salbini – contiene passaggi che ci preoccupano molto, come famiglie e come associazioni che da anni si battono per la piena realizzazione del diritto allo studio e all’inclusione. In particolare, la decisione del Consiglio di Stato di considerare il Piano Educativo Individualizzato come una “proposta” e non come un vincolo per le ore di assistenza scolastica rischia di indebolire uno strumento fondamentale per garantire un percorso educativo adeguato e personalizzato agli studenti con disabilità».
La medesima Sentenza fa poi riferimento al principio di “accomodamento ragionevole”, pilastro della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. «E tuttavia il richiamo e la lettura di tale principio – prosegue il Presidente dell’AIPD – è fuorviante. L’interpretazione, infatti, secondo cui gli Enti Locali possono assegnare risorse “nei limiti di quelle disponibili” rischia di portare a una compressione del diritto all’inclusione, specialmente in un contesto in cui le risorse sono spesso già scarse. Ancora una volta, dunque, le decisioni di bilancio prevalgono illegittimamente sulle reali esigenze degli alunni con disabilità, compromettendo la qualità dell’inclusione scolastica. Se il percorso educativo viene sostenuto con un numero di ore di assistenza inferiore rispetto a quelle previste dal PEI, è in effetti difficile immaginare come ciò non possa avere un impatto sulla formazione dello studente e sulla possibilità di raggiungere gli obiettivi previsti».
L’AIPD intende dunque ribadire una volta ancora che «l’inclusione scolastica è un diritto fondamentale, non un’opzione subordinata alle disponibilità economiche. È pertanto essenziale che le Istituzioni trovino le risorse necessarie per garantire un’istruzione inclusiva e di qualità per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro capacità o esigenze specifiche. La nostra Associazione continuerà a monitorare attentamente l’impatto di questa Sentenza e a sostenere le famiglie e gli studenti con disabilità affinché i loro diritti siano pienamente rispettati».
Riguarda il PEI, il rilievo conclusivo di Salbini: «Il Piano Educativo Individualizzato – dichiara – è stato creato come strumento per una didattica inclusiva. Si tratta di un piano personalizzato redatto per gli studenti con disabilità, finalizzato a fornire un supporto specifico per l’apprendimento e lo sviluppo di ciascuno studente, tenendo conto delle sue specifiche esigenze e capacità. Il modello unico nazionale del PEI è stato introdotto nella scuola italiana con il Decreto Interministeriale 182/20 e le correlate Linee Guida, una disposizione arrivata come aggiornamento di quanto già definito dal Decreto Legislativo 66/17. Successivamente, il 1° agosto 2023, è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito il Decreto Ministeriale 153/23, che ha introdotto alcune disposizioni correttive al precedente Decreto 182/20. Queste modifiche sono state elaborate nel contesto di una nuova gestione delle misure di sostegno per gli studenti con disabilità. Pur rispettando la Sentenza del Consiglio di Stato, riteniamo inconcepibile che si impieghino risorse economiche e professionalità per migliorare l’inclusione nel contesto didattico attraverso leggi le quali poi non possono essere applicate per mancanza di fondi. Chiediamo quindi al ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara e alla ministra per le Disabilità Locatelli di assicurare il massimo impegno per la tutela di questo diritto, tanto più nel momento in cui le scuole si apprestano a riaprire». (S.B.)
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