A soli due giorni dalla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi di Parigi (28 agosto-8 settembre), ben volentieri diamo spazio al Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano, per presentare le proprie due atlete, Martina Rabbolini e Arjola Dedaj, che gareggeranno in Francia rispettivamente nel nuoto e nell’atletica.
Martina Rabbolini, 26 anni, è una figura di spicco nel mondo del nuoto paralimpico. Non vedente dalla nascita, ha stabilito numerosi record italiani assoluti in vasca da 50 metri e in vasca corta da 25 metri, tra cui i 100 rana, i 50 rana, i 50 dorso, i 200 dorso e i 100 delfino.
La sua carriera l’ha già vista partecipare a due Paralimpiadi, Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020. Nel 2018 ha vinto il bronzo europeo nei 400 stile libero. Nel 2021, ha ottenuto la medaglia di bronzo europea nei 100 rana ed è anche vice campionessa del mondo nei 100 dorso e 200 misti.
Oltre alla sua carriera sportiva, Martina ha conseguito una laurea magistrale in Scienze della Nutrizione Umana, ciò che dimostra il suo impegno non solo nel nuoto, ma anche in àmbito accademico.
Si allena quotidianamente a Legnano (Milano) con Gianni Leoni e Roberto Merlo, insieme ai ragazzi del Team Legnano Nuoto. È iscritta al Team Insubrika per la FIN (Federazione Italiana Nuoto) e al nostro Gruppo Sportivo Non Vedenti Milano per la FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico.
Martina è pronta per le sue prossime sfide. Alle Paralimpiadi di Parigi 2024 gareggerà in tre eventi: 400 stile libero il 30 agosto, 100 dorso il 1° settembre e 100 rana il 5 settembre. In ogni occasione darà il massimo per migliorare se stessa e vivere al meglio questa avventura.
La sua storia, del resto, è un esempio di come la passione e l’impegno possano portare a risultati straordinari. Il nostro Gruppo continuerà naturalmente a seguire con interesse la sua carriera e non vediamo l’ora di vederla gareggiare nelle prossime competizioni.
Forza Martina!
Arjola Dedaj è un nome che risuona con forza nel mondo dello sport paralimpico. Questa atleta italiana, infatti, specializzata in velocità, salto in lungo (categoria T11), ha dimostrato una dedizione e una determinazione senza pari nel corso della sua carriera.
Nata con una disabilità visiva, Arjola non ha mai permesso che questo ostacolo limitasse le sue ambizioni. Al contrario, ha utilizzato la sua condizione come un trampolino di lancio per raggiungere vette straordinarie nel mondo dello sport.
Oltre ad essere un’atleta di successo, è anche una madre affettuosa e una moglie amorevole. Ha un figlio e si allena sei volte alla settimana, riuscendo a conciliare con successo il suo impegno nello sport con le responsabilità familiari e lavorative. La sua capacità di bilanciare questi diversi aspetti della vita è una testimonianza della sua forza e del suo impegno.
La carriera di Arjola è costellata di successi e di record nazionali. Ha conquistato medaglie in competizioni di livello mondiale ed europeo, dimostrando la propria abilità e resistenza in più di un’occasione.
Il suo primo grande successo è arrivato nel 2017, quando ha vinto l’oro nel salto in lungo T11 ai Mondiali Paralimpici. Questa vittoria ha segnato l’inizio di una serie di successi anche nei successivi Mondiali Paralimpici, classificandosi sesta nel salto lungo e nona nei 100 metri a Parigi nel 2023.
Notevoli anche i risultati conseguiti agli Europei Paralimpici, con l’argento nei 200 metri e nel salto in lungo, e il bronzo nei 100 metri a Swansea, in Galles, nel 2014. E ancora, il bronzo nei 200 metri e nel salto in lungo a Grosseto nel 2016, e l’argento nei 100 metri piani e il bronzo nel salto in lungo a Bydgoszcz, in Polonia, nel 2021. Nel 2024, infine, ai Mondiali di Kobe, in Giappone, si è classificata quarta nel salto in lungo.
E da ultima, ma non certo ultima, la partecipazione alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016, con il sesto posto nel salto in lungo. A Parigi gareggerà nel salto in lungo il 30 agosto e nei 100 metri il 2 settembre.
Arjola Dedaj è un esempio di determinazione, talento e spirito sportivo. Nonostante le sfide che ha dovuto affrontare, ha continuato a spingere i suoi limiti e a raggiungere nuovi traguardi. La sua storia è una fonte di ispirazione per tutti noi e un promemoria del potere dello sport di superare ogni ostacolo. L’atteggiamento con cui si approccia a Parigi è positivo e determinato: nonostante, infatti, le pressioni e le aspettative, vuole godersi ogni momento di questa esperienza, cercando di dare sempre il massimo.
Le Paralimpiadi, del resto, non sono solo una competizione, ma anche una celebrazione dello spirito umano e della capacità di superare le sfide. In tal senso Arjola è un esempio vivente di questo spirito.
In bocca al lupo, Arjola! Siamo con te in ogni passo del tuo viaggio.