La Fondazione Tender to Nave Italia, con l’Università di Verona, l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), la Fondazione FISM, che opera a fianco dell’AISM stessa, e la Marina Militare, stanno per dare vita a un innovativo progetto a bordo della nave scuola Palinuro, veliero che ogni anno effettua campagne addestrative a favore degli allievi di Marina. Grazie infatti al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Enrico Credendino, nella prima settimana di settembre, il comandante e l’equipaggio del Palinuro metteranno a disposizione la propria esperienza a favore di otto giovani donne con sclerosi multipla, coinvolte nel progetto sperimentale Esprimo dell’Università di Verona.
«Il viaggio di Esprimo – demons on the boat” – spiegano i promotori dell’iniziativa -, è un progetto ideato da ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona, guidati da Michela Rimondini. I risultati ottenuti nel biennio 2023/2024 con pazienti tra i 18 e i 45 anni affetti da sclerosi multipla, imbarcati sul brigantino Nave Italia e pubblicati dalla rivista “Journal of Contextual Behavioral Science”, sono stati così incoraggianti nel raggiungimento di maggiore autonomia, autostima e riabilitazione psicomotoria da sollecitare un allargamento degli obiettivi di ricerca, coinvolgendo anche Palinuro. Sulle stesse acque che nei prossimi giorni daranno luogo alle regate dell’American Cup a Barcellona, dunque, otto giovani adulte con sclerosi multipla vi si imbarcheranno dunque, realizzare un percorso avventuroso e immerso nella natura, con l’obiettivo di favorire il processo di adattamento della malattia, monitorandone gli aspetti motori, psicologici e relazionali integrati nell’esperienza sfidante della navigazione».
Il programma che si svolgerà sul Palinuro è stato disegnato da Michela Rimondini, con l’ausilio dei ricercatori della Fondazione FISM Jessica Podda e Giampaolo Brichetto. In parallelo, l’Università di Verona e l’AISM monitoreranno il processo di apprendimento, i benefìci ottenuti, le riflessioni e i cambiamenti legati all’esperienza di navigazione, da parte delle pazienti a bordo.
E del resto, grazie alla pluriennale esperienza della Fondazione Tender to Nave Italia e al personale della Marina Militare, il metodo Nave Italia, cui fa riferimento tale esperienza, si è affermato negli ultimi diciotto anni come uno dei sistemi riabilitativi e psicoeducativi più efficaci. «Sfruttando infatti avventura, disciplina militare, inclusione sociale e prossimità nella relazione d’aiuto – sottolineano da Tender to Nave Italia – gli imbarchi di una settimana sono in grado di modificare comportamenti, pregiudizi personali e autonomie, permettendo di raggiungere una qualità di vita migliore a persone rese fragili da disabilità e disagio. A bordo del Palinuro, perciò, si sperimenterà per la prima volta il Metodo Nave Italia su otto giovani donne con sclerosi multipla, che potranno vivere l’entusiasmante avventura come membri effettivi dell’equipaggio, attorniate dal mare e dal vento nella splendida cornice dei campi di regata sul mare di Barcellona. Ciascuno con un ruolo preciso, marinai, pazienti e ricercatori, definito da una disciplina militare capace di generare e trasmettere sicurezza».
L’applicazione del Metodo Nave Italia, va detto ancora, prevede che anche per questo progetto vi siano tre fasi, una precedente, una durante e una post navigazione. Novità assoluta è che i parametri motòri e la qualità del sonno dei partecipanti saranno monitorati con l’ausilio di sensori indossabili a partire dall’imbarco e fino al termine del viaggio. Sarà pertanto possibile monitorare l’intensità e la durata del movimento, l’attività cardiaca, i parametri pressori, le ore di sonno, l’affaticamento muscolare e altro ancora, arricchendo le valutazioni cliniche e psicologiche di dati finora mai raccolti per questo tipo di processo riabilitativo.
«Lontano da percorsi sanitari chiusi in palestre in cui fare esercizi di fisioterapia – afferma Paolo Cornaglia Ferraris, direttore scientifico di Tender to Nave Italia – questa avventura sul Palinuro promette vantaggi motivazionali ed emozionali rilevanti. Sarà un’occasione per sensibilizzare la nostra veloce e distratta società rispetto alla capacità di resilienza delle persone con sclerosi multipla, motiverà questi pazienti ad uscire di casa, superando lo stigma di depressione e disabilità crescente».
«Il Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona – dichiara dal canto suo Michela Rimondini, docente associata di Psicologia Clinica dell’Ateneo scaligero – ha, tra i propri fini istituzionali, la promozione dello sviluppo e il progresso della cultura e delle scienze attraverso la ricerca, l’insegnamento e la collaborazione scientifica e culturale con altre Istituzioni, soggetti pubblici e privati. Il progetto ESPRIMO è condotto da un gruppo di clinici e ricercatori afferenti al Centro Regionale Sclerosi Multipla dell’Ospedale di Borgo Roma dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, all’Unità Operativa Complessa di Neurologia dell’Ospedale di Arzignano (Vicenza) e ricercatori afferenti allo stesso Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, impegnati da diversi anni nell’attività assistenziale e di ricerca nell’ambito della sclerosi multipla. In particolare, Esprimo si occupa dal 2018 di supportare la resilienza di giovani con sclerosi multipla, favorendo l’adattamento alla malattia, l’inclusione sociale e combattendo lo stigma legato alla condizione di disabilità e fragilità».
«La spedizione sul Palinuro – conclude Jessica Podda, ricercatrice, come detto, della Fondazione FISM – consentirà di esplorare per la prima volta gli effetti sul benessere globale delle persone con sclerosi multipla di un’esperienza outdoor certamente sfidante dal punto di vista fisico e psicologico. Ma non solo: questa iniziativa, infatti, ha una forte valenza comunitaria, se è vero che uno degli obiettivi principali è destigmatizzare la patologia e la disabilità, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle tematiche che caratterizzano il progetto. L’avventura sul Palinuro, infatti, rappresenterà un’opportunità straordinaria per otto giovani donne di affrontare le loro sfide personali in un contesto unico e stimolante, dimostrando a se stesse e al mondo che la sclerosi multipla non può e non dev’essere un ostacolo insormontabile. Siamo orgogliosi ed entusiasti di supportare questo progetto innovativo e di conoscerne in futuro i suoi effetti sulla vita delle partecipanti e sulla percezione della sclerosi multipla nella società». (S.B.)
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa e Comunicazione AISM (Barbara Erba), barbaraerba@gmail.com.