Come avevamo segnalato un paio di settimane fa sulle nostre pagine, il 30 luglio scorso il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati ha indetto un’Assemblea online riguardante le parti sull’inclusione scolastica degli alunni/alunne con disabilità contenute nel Decreto Legge 71/24 (divenuto successivamente la Legge 106/24) cui hanno partecipato organizzazioni di persone con disabilità, rappresentanti sindacali e di collettivi di docenti, personalità di spicco del mondo accademico e altre impegnate da sempre sul fronte dell’inclusione scolastica, condividendo in conclusione il comunicato denominato Uniti in tutela di una scuola inclusiva. Ne riprendiamo di seguito alcuni passaggi.
«L’Assemblea del 30 luglio, organizzata dal Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati, ha sancito un’unione senza precedenti nel mondo educativo. La convergenza su obiettivi comuni ha rafforzato la determinazione a difendere l’inclusione e la qualità della formazione. È emersa la necessità di una mobilitazione nazionale che coinvolga insegnanti, famiglie, università, studenti e associazioni in azioni concrete. La formazione dei docenti di sostegno è cruciale al fine di garantire processi inclusivi nel nostro sistema scolastico».
Nel medesimo testo venivano quindi riassunti alcuni punti comuni contro il citato Decreto Legge 71/24: «Centralità dell’inclusione: l’inclusione scolastica degli alunni e delle alunne con disabilità deve essere vista come un processo continuo, che richiede il coinvolgimento attivo di tutta la comunità educante, dai docenti alle famiglie, dalle associazioni alle università. L’inclusione non è solo un diritto degli alunni con disabilità, ma una necessità per tutti gli alunni, affinché possano crescere in un ambiente che valorizzi le differenze. Formazione di qualità: i corsi INDIRE [Istituto Nazionale Documentazione, Innovazione, Ricerca Educativa, N.d.R.] promossi dal Decreto Legge 71/24 sono di soli 30 Crediti Formativi rispetto ai 60 dei corsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (ai sensi del Decreto Ministeriale del 30 settembre 2011), con l’aggravante della totale equiparazione tra i due titoli conseguiti. Una formazione basata sulla logica della mercificazione non può garantire una qualità adeguata; dobbiamo puntare a una formazione completa e rigorosa. Stabilizzazione dei docenti: l’unica forma di continuità didattica concepibile è data dalla stabilizzazione dei docenti precari. Solo la stabilizzazione, infatti, può permettere di avviare veri processi inclusivi nelle scuole, garantendo continuità e serenità ai docenti, agli alunni e alle loro famiglie».
In parallelo era stata avviata anche la petizione online denominata Chiediamo che i corsi indire sul sostegno non vengano equiparati al TFA sostegno, che ha già raggiunto quasi 14.000 sottoscrizioni, oltreché preannunciata una prossima azione di mobilitazione.
Quest’ultima si terrà, sotto forma di manifestazione/presidio nazionale, nel pomeriggio di domani, 4 settembre, a Roma, sotto al Ministero dell’Istruzione e del Merito (ore 15-19), sempre a tutela di un’inclusione e di una formazione di qualità.
Ribadendo quanto già fissato durante le precedenti iniziative, le istanze della manifestazione/presidio possono essere riassunte nei seguenti punti:
° Stabilizzazione dei docenti attraverso la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto.
° Stralcio degli articoli 6 e 7 del Decreto Legge 71/24 e quindi abolizione dei corsi INDIRE.
° Formazione didattica inclusiva gratuita o secondo ISEE e secondo il reale fabbisogno.
° Revoca dell’inserimento dei titoli di specializzazione per il sostegno conseguiti all’esteri cosiddetti “a pettine”.
° Richiesta di una Nota Ministeriale che guidi la validazione del punteggio dei titoli esteri da parte degli Uffici Scolastici Provinciali e delle segreterie scolastiche. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: collettivodocentispecializzati@gmail.com.