Una passeggiata accessibile verso l’“Aquila di Vaia”

di Martina Dei Cas*
È stato approvato il progetto per la realizzazione di un sentiero accessibile a pendenza ridotta che sale in circolo lungo il Colle Vaia nella Piana di Marcesina (Trento) e che permette a tutti di raggiungere e ammirare da vicino l’"Aquila di Vaia", imponente scultura realizzata da Marco Martalar utilizzando gli alberi distrutti dalla tempesta Vaia, abbattutasi sul Trentino nell’ottobre 2018, che è la più grande aquila in legno d’Europa. E insieme al percorso accessibile, verranno allestiti altri servizi tutti all'insegna dell'inclusione
L'"Aquila di Vaia"
L'”Aquila di Vaia”, realizzata da Marco Martalar utilizzando gli alberi distrutti dalla tempesta Vaia nel 2018

Inclusione è una parola strana. A volte tirata per i capelli, altre riempita così, tanto per darsi lustro da rischiare di svuotarla del tutto. Un vocabolo che, a pronunciarlo, lascia sulla lingua un retrogusto amaro, perché ci ricorda la distanza che ancora dobbiamo colmare prima di poterci definire una società davvero “civile”. Un concetto talora astratto, capace però ancora, per fortuna e in tanti casi, di tramutarsi in una realtà concreta. Come a Grigno, in Bassa Valsugana (Trento), dove arte, natura e montagna si incontrano in un percorso sbarrierato adatto anche a persone con mobilità ridotta e in carrozzina.

È stato infatti approvato il progetto per la realizzazione del sentiero accessibile a pendenza ridotta che sale in circolo lungo il Colle Vaia nella Piana di Marcesina e permette a tutti di raggiungere e ammirare da vicino la scultura dell’Aquila di Vaia. «L’iter – racconta il sindaco di Grigno Claudio Voltolini – è stato complesso perché abbiamo dovuto andare in deroga ai vincoli urbanistici dell’area interessata all’intervento e coinvolgere sia il Consiglio Comunale che il Servizio Foreste e per la Tutela del Paesaggio. A inizio luglio, finalmente, abbiamo raccolto tutte le autorizzazioni necessarie e siamo pronti per l’approntamento delle opere».

L’imponente scultura dell’Aquila di Vaia è stata realizzata da Marco Martalar e va ad aggiungersi al famoso Drago di Lavarone, incendiato nell’agosto 2023 e oggi risorto dalle sue ceneri, alla Lupa del Lagorai e al Cervo di Millegrobbe. Al pari di queste famose opere, l’aquila è stata costruita utilizzando gli alberi distrutti dalla tempesta Vaia, che si è abbattuta sul Trentino nell’ottobre 2018. Con i suoi 7 metri di altezza e 5 di lunghezza e un peso di 1.600 chili, è la più grande aquila in legno d’Europa, simbolo di forza e di libertà, con le ali spiegate verso l’orizzonte.
Pensata per cambiare colore e aspetto con il trascorrere del tempo, rimarrà però ferma nel suo impegno di garantire a tutti una passeggiata accessibile. «Il sentiero per raggiungerla – continua il sindaco – sarà corredato da panchine e tavoli inclusivi». Al loro interno, saranno previste sedute classiche intervallate da spazi vuoti per l’inserimento della sedia a rotelle. In questo modo, le persone in carrozzina potranno fermarsi per ammirare il panorama od organizzare un bel picnic in compagnia di amici e familiari.
Per rendere più comodi gli spostamenti, sono previsti un ampio parcheggio e piazzole di sosta dedicate, che potranno facilitare la fruizione del percorso anche alle famiglie con bambini piccoli, alle persone con mobilità ridotta o a coloro che magari stanno affrontando una lunga malattia o convalescenza e cercano un momento di spensieratezza all’aria aperta, senza però potersi concedere il lusso di stancarsi troppo.
A completare l’opera, un parco con giochi inclusivi a inizio percorso, attualmente proprio in corso di posa. Perché inclusione è una parola complicata, capace però, quando una comunità si rimbocca le maniche e si mette d’impegno, di trasformarsi in un concetto straordinariamente semplice e quotidiano.

Il presente contributo è già apparso nella testata «Oltre gli ostacoli» e viene qui ripreso, con minime modifiche dovute al diverso contenitore, per gentile concessione.

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