Motorsport for People, ovvero Inclusion-E: si chiama così un bel progetto ideato e realizzato dall’Associazione Racesport, che verrà sviluppato a partire dall’inizio del prossimo anno nell’àmbito dello sport automobilistico virtuale, il cosiddetto Simracing, riconosciuto come disciplina sportiva sia a livello internazionale, per il tramite della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobilismo), sia a livello nazionale, dal CONI e da ACI Esport (Federazione Automobile Club D’Italia).
«L’obiettivo – spiegano da Racesport – è quello di promuovere le migliori tecnologie che possano agevolare la pratica della simulazione di guida, creare ambienti inclusivi, favorevoli alla salute, e sviluppare abilità personali. La prima fase dell’iniziativa riguarderà la progettazione di un simulatore di guida inclusivo, con uno specifico design “zero barriere”, ossia con accesso facilitato per persone con disabilità motoria e segnatamente con paraplegia, oltreché con un innovativo volante la cui tecnologia consente di ottimizzare sia l’ergonomia che le funzionalità di guida a vantaggio della performance sportiva durante l’utilizzo da parte di una persona con disabilità motoria».
«La seconda fase – proseguono dall’Associazione – sarà incentrata invece sulla promozione della disciplina sportiva del Simracing verso persone con disabilità, in piena ottica di inclusione e riduzione delle disuguaglianze, grazie alla programmazione di un Inclusion-E Tour nazionale che permetterà di far conoscere il progetto e provare il simulatore di guida inclusivo. La terza fase, infine, consisterà nella realizzazione di uno studio clinico di ricerca le cui finalità saranno legate all’analisi di parametri psicofisiologici con annesse reazioni psicofisiche derivanti dalla pratica della simulazione di guida Simracing da parte di persone con disabilità motoria (paraplegia), il tutto per valutare i pro e i contro della pratica del Simracing da parte di persone con disabilità motoria. Nella parte finale, inoltre, è prevista la possibilità di adesione ad un percorso di coaching per l’ampliamento del repertorio di conoscenze e abilità nella gestione delle emozioni all’interno del contesto sportivo».
Per quanto riguarda i destinatari della ricerca menzionata da Reacesport, viene specificato che si punta a creare un gruppo di studio tramite il coinvolgimento diretto di persone con disabilità motoria (paraplegia), senza compromissioni del livello cognitivo, insieme a persone senza disabilità motoria in qualità di gruppo di controllo. Il range d’età del gruppo è stato fissato tra i 18 e i 60 anni, con residenza in Italia e preferibilmente nelle Regioni del Centro.
L’iniziativa ha suscitato l’interesse di diversi organismi appartenenti al mondo istituzionale, scientifico e del Terzo Settore, che hanno fornito ad essa sostegno tecnico o patrocinio, quali ACI Esport, l’INAIL, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico), la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), l’ANFFAS Nazionale (Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e del Neurosviluppo), l’ANFFAS Abruzzo, il Centro Interdipartimentale Trasporti e Mobilità Sostenibile (CITraMS) dell’Università dell’Aquila e l’Associazione INA Play Therapy.
Nel prossimo fine settimana del 6-8 settembre all’Autodromo di Imola, è in programma l’evento ACI Racing Weekend, durante il quale, come ricorda Michele Del Grosso, presidente di Racesport, «saremo presenti per parlare delle finalità e degli obiettivi del progetto Inclusion-E, esponendo e fornendo anche l’occasione di provare i simulatori di guida inclusivi per il Simracing». (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: michele.delgrosso@racesport.org.