Ciclismo, scherma, tiro a segno, tennistavolo e naturalmente ancora e sempre nuoto: sono le discipline che nella settima giornata delle Paralimpiadi hanno portato alla spedizione azzurra ben 11 medaglie, arricchendo ulteriormente il bilancio complessivo dell’Italia, che al momento si colloca all’ottavo posto della classifica generale per nazioni, con 46 allori in totale (13 ori, 10 argenti e 23 bronzi), ad un passo, però, da Ucraina, Brasile, Francia e Paesi Bassi.
Della splendida affermazione di Fabrizio Cornegliani nella cronometro H1, nonché del secondo posto di Luca Mazzone nella cronometro H2, eravamo riusciti a parlare già ieri. Successivamente è arrivata anche la medaglia di bronzo di Martino Pini nella cronometro H3.
Nella scherma è stata la giornata del fioretto, che ha visto tra i protagonisti colei che già aveva vinto le due precedenti Paralampiadi, vale a dire Bebe Vio (quest’anno presentatasi come Bebe Vio Grandis, con il cognome anche della madre), salita ancora una volta sul podio, dopo essersi aggiudicata la medaglia di bronzo. Nel fioretto maschile, invece, secondo posto e medaglia d’argento per Matteo Betti.
Preziosi sono stati anche i terzi posti conquistati da Davide Franceschetti e Federico Falco, rispettivamente nel tiro a segno (pistola 50 metri) e nel tennistavolo (singolare di classe 1-MS1).
E dulcis in fundo, come detto, ancora una volta il nuoto, con le medaglie d’oro di Alberto Amodeo nei 400 stile libero (S8) e di Monica Boggioni nei 50 rana (SB3) e quelle di bronzo di Xenia Francesca Palazzo nei 400 stile libero (S8) e di Giulia Terzi nei 100 stile libero (S7). Le medaglie arrivate dal nuoto, va anche ricordato, hanno già numericamente eguagliato quelle conquistate a Tokyo tre anni fa. (S.B.)
Ringraziamo il CIP (Comitato Italiano Paralimpico) per le notizie fornite, ricordando che giorno dopo giorno, nel portale del CIP stesso, si possono seguire tutti i risultati delle varie discipline, oltre a consultare (a questo link) uno spazio dedicato alla storia del movimento paralimpico internazionale e italiano fino ad oggi.