Vent’anni di gioie, dolori e duro lavoro per l’AIPD della Marca Trevigiana

«Sono stati vent’anni pieni di gioie, dolori e duro lavoro ed è grazie all’impegno encomiabile di tanti volontari e professionisti che siamo arrivati fino a qui. Per questo abbiamo deciso di festeggiare questo traguardo con tutte le persone che hanno partecipato, ci hanno sostenuti o semplicemente ci sono vicine»: così Maria Grazia Lava, presidente dell’AIPD della Marca Trevigiana (Associazione Italiana Persone Down), presenta la festa tutta all’insegna dello stare insieme e del divertimento, organizzata il 14 settembre a Vedelago (Treviso), per celebrare il traguardo del ventennale

AIPD della Marca Trevigiana

Foto di gruppo per le persone dell’AIPD della Marca Trevigiana

Questo 2024 segna un traguardo importante per l’AIPD della Marca Trevigiana (Associazione Italiana Persone Down), che festeggia il proprio ventennale. È la stessa Associazione a ripercorrere la storia di questi due decenni: «La nostra avventura è iniziata il 4 ottobre 2004 per volontà di Maria Grazia Santolin, Arturo Villanova, Antonio Spagnol, Eugenio Gobbo, Mario Marin e Giuseppe Collotto, tutti genitori di ragazzi con sindrome di Down. Negli anni l’Associazione ha visto una crescita costante, confermata non solo dal numero di persone e famiglie coinvolte nelle diverse attività e progetti, ma anche dall’attivazione di collaborazioni importanti nell’àmbito della ricerca scientifica sulla sindrome di Down, ad esempio co-finanziando un dottorato di ricerca con l’Università di Trieste. Tra gli altri progetti più significativi e “storici”, segnaliamo Pizza Amore Autonomia, nato nel 2012, con l’erogazione di corsi di cucina e di sala per sviluppare nei giovani con sindrome di Down abilità da sfruttare anche in contesto lavorativo; Lampadina, che dal 2007 mira a promuovere e consolidare lo sviluppo delle autonomie, proponendo degli interventi mirati di terapia occupazionale già nei primi anni di vita (dai 5 ai 10 anni), progetto poi proposto e implementato anche in altre Sezioni dell’AIPD a livello nazionale. E ancora, tra le collaborazioni nel territorio figurano anche quelle con realtà aziendali per la realizzazione di prodotti solidali: in particolare con l’Azienda Agricola Cecchetto dal 2004 realizziamo una vendemmia speciale con il supporto di ragazzi e ragazze con sindrome di Down, che imbottigliano il vino e lo impreziosiscono con etichette creative disegnate a mano. Il fiore all’occhiello, infine, è lo “spazio famiglie”, pensato per dare supporto psicologico, momenti formativi, informativi e di condivisione a genitori, fratelli e familiari di persone con sindrome di Down».

«Sono stati vent’anni pieni di gioie, dolori e duro lavoro – sottolinea Maria Grazia Lava, presidente dell’Associazione – ed è grazie all’impegno encomiabile di tanti volontari e professionisti che siamo arrivati fino a qui. Il calore della comunità per noi è sempre stato di grande importanza e per questo abbiamo deciso di festeggiare questo traguardo con tutte le persone che hanno partecipato, ci hanno sostenuti o semplicemente ci sono vicine». Per celebrare infatti degnamente questo importante traguardo, sabato 14 settembre vi sarà a Vedelago (Barchessa di Villa Pola, detta “Il Barcon”, dalle 16.30), un pomeriggio all’insegna dello stare insieme e del divertimento, tra truccabimbi, spazio morbido, giostrine in loco e laboratorio creativo per i piccoli ospiti, il tutto seguito da un momento teatrale, con lo spettacolo La gabbianella e il gatto, a cura dell’Associazione Farcela, tratto dalla nota storia di Luis Sepúlveda. Quindi sarà proprio Maria Grazia Lava a raccontare ai presenti vent’anni di impegno, fino alla serata conviviale, arricchita anche da musica e balli.

«Continueremo con entusiasmo ed energia i nostri progetti – conclude Lava -: nel prossimo futuro, ad esempio, lavoreremo molto sull’ampliamento del bacino di utenza, cercando di individuare, grazie a un lavoro di rete con le realtà e i servizi del territorio, nuove persone cui proporre le nostre attività, sempre orientate all’autonomia delle persone con sindrome di Down. Nuove energie, inoltre, saranno dedicate alla Casa del Cuore, ambizioso progetto nato lo scorso anno dall’esigenza di avere una nuova sede tutta nostra con spazi sufficientemente grandi per ospitare le persone che beneficiano delle nostre attività. E vorremmo presto iniziare ad utilizzare la Casa del Cuore anche per organizzare weekend di autonomia che aiutino giovani con sindrome di Down a gettare le basi per la vita indipendente». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa AIPD Marca Trevigiana (Giorgia Favero), giorgiafavero92@gmail.com.

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