Oltre alla situazione dei Paesi africani del Benin, del Burkina Faso e del Ghana, nella sua 31^ sessione di lavoro a Ginevra, il Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che monitora l’attuazione nei vari Stati della relativa Convenzione ONU, ha esaminato anche quella di cinque Paesi europei, Belgio, Bielorussia, Danimarca, Olanda e Ucraina, basando le proprie valutazioni sia sui rispettivi rapporti governativi, sia su quelli prodotti da organizzazioni di persone con disabilità. Segnalare alcuni elementi delle Raccomandazioni prodotte appare importante, anche come utile metro di confronto con la situazione presente nel nostro Paese.
Per quanto riguarda il Belgio, dunque, il Comitato ONU ha sottolineato l’urgenza di riformare il regime di capacità giuridica* delle persone con disabilità, per garantire a tutti il diritto di scegliere e di ricevere un sostegno adeguato, di abrogare, inoltre, o quanto meno di modificare la legge e le pratiche che consentono la privazione della libertà e misure più dure basate sulla disabilità.
In generale, poi, la raccomandazione al Belgio è di adottare una strategia di deistituzionalizzazione.
Sulla Bielorussia, il Comitato ha espresso una posizione forte riguardo alla necessità di deistituzionalizzare e di eliminare ogni restrizione ai diritti a seguito di una dichiarazione di incapacità giuridica o di menomazione di una persona.
Ha affermato inoltre l’assoluta la necessità di porre fine alla tortura dei prigionieri con disabilità.
Per la Danimarca, quindi, il Comitato ha chiesto un Piano d’Azione Nazionale sulla disabilità, una migliore attuazione della Convenzione nella legislazione e nella giurisprudenza nazionale e un adeguato stanziamento di fondi in stretta consultazione con le organizzazioni rappresentative.
Si è tra l’altro chiesto anche di modificare la legislazione nel senso di garantire che i bambini e gli adolescenti con disabilità, a causa di un w4elfare scarsamente finanziato, vengano collocati in istituti residenziali insicuri.
E ancora, per l’Olanda, il Comitato ha espresso la propria preoccupazione per la mancanza di una strategia volta ad affrontare tutti gli articoli e i principi della Convenzione, oltreché la disomogenea attuazione di essi tra gli Enti Locali. Ha esortato inoltre il Governo a ritirare la propria riserva sull’articolo 15 della Convenzione** e ad eliminare in tutte le leggi, le politiche e le prassi ogni forma di procedura e di trattamento medico attuato senza il consenso della persona.
E da ultimo, ma non ultimo, si raccomanda un’azione globale verso un sistema educativo pienamente inclusivo per tutti i bambini e le bambine.
Per l’Ucraina, infine, il Comitato ha sottolineato la necessità di adottare un approccio alla disabilità basato sui diritti umani in ogni legge, azione e decisione politica, chiedendo inoltre di sviluppare procedure efficaci per il coinvolgimento delle persone con disabilità in tutti i meccanismi decisionali pubblici.
Ha quindi chiesto maggiori sforzi per indagare sulle esecuzioni extragiudiziali di persone con disabilità durante l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, nonché e per garantire il rispetto per i diritti di tutte le persone con disabilità in tempo di conflitto. (S.B.)
*In merito alla traduzione dell’espressione inglese legal capacity, va segnalato che, in linea con le traduzioni comunemente proposte in Italia, essa viene resa con l’espressione “capacità giuridica”, ma deve intendersi come comprensiva sia della “capacità giuridica” propriamente detta (l’attitudine alla titolarità di diritti e obblighi), sia della “capacità di agire” (l’attitudine del soggetto a compiere atti giuridici finalizzati ad acquistare o ad esercitare i propri diritti e ad assumere obblighi). Una precisazione necessaria, questa, perché solitamente gli istituti di tutela giuridica negano o limitano proprio la “capacità di agire” del soggetto con disabilità. (S.L.)
**In sintesi, nella riserva espressa all’articolo 15 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (Diritto di non essere sottoposto a tortura, a pene o a trattamenti crudeli, inumani o degradanti), il quale prevede che «nessuno possa essere sottoposto, senza il proprio libero consenso, a sperimentazioni mediche o scientifiche», l’Olanda ha dichiarato che «nel caso di persone non in grado di dare il proprio consenso, il permesso è dato dal loro rappresentante o da un’autorità od organismo previsto dalla legge», ritenendo importante «che le persone che non sono in grado di esprimere il proprio consenso libero e informato ricevano una tutela specifica tenendo conto dell’importanza dello sviluppo della scienza medica a vantaggio delle persone con disabilità». (S.B.)
Ringraziamo per la collaborazione l’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità.
A questo, questo, questo, questo e questo link è disponibile rispettivamente (in lingua inglese) la versione integrale delle Raccomandazioni del Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità a Belgio, Bielorussia, Danimarca, Olanda e Ucraina.
La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: le ratifiche
Ad oggi, 20 settembre 2024, 191 Stati hanno ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (l’ordine cronologico è quello ufficiale, indicato dal portale delle Nazioni Unite):
Giamaica (30 marzo 2007) – Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Cuba (6 settembre 2007) – Gabon (1° ottobre 2007) – India (1° ottobre 2007) – Bangladesh (30 novembre 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – Nicaragua (7 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Giordania (31 marzo 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Egitto (14 aprile 2008) – Honduras (14 aprile 2008) – Filippine (15 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Qatar (13 maggio 2008) – Kenya (19 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Australia (17 luglio 2008) – Thailandia (29 luglio 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Cina (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Turkmenistan (4 settembre 2008) – Nuova Zelanda (25 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Vanuatu (23 ottobre 2008) – Lesotho (2 dicembre 2008) – Corea del Sud (11 dicembre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Oman (6 gennaio 2009) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Uruguay (11 febbraio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Gran Bretagna (8 giugno 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Danimarca (24 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Malawi (27 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Laos (25 settembre 2009) – Repubblica Ceca (28 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Seychelles (2 ottobre 2009) – Iran (23 ottobre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Algeria (4 dicembre 2009) – Mauritius (8 gennaio 2010) – Zambia (1° febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Lettonia (1° marzo 2010) – Canada (11 marzo 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Emirati Arabi Uniti (19 marzo 2010) – Maldive (5 aprile 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Etiopia (7 luglio 2010) – Malaysia (19 luglio 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Senegal (7 settembre 2010) – Moldavia (21 settembre 2010) – Armenia (22 settembre 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Sierra Leone (4 ottobre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010) – Unione Europea (23 dicembre 2010) – Romania (31 gennaio 2011) – Togo (1° marzo 2011) – Colombia (10 maggio 2011) – Belize (2 giugno 2011) – Cipro (27 giugno 2011) – Pakistan (5 luglio 2011) – Bahrein (22 settembre 2011) – Lussemburgo (26 settembre 2011) – Capo Verde (10 ottobre 2011) – Indonesia (30 novembre 2011) – Myanmar (7 dicembre 2011) – Macedonia (29 dicembre 2011) – Bulgaria (22 marzo 2012) – Mozambico (30 gennaio 2012) – Mauritania (3 aprile 2012) – Estonia (30 maggio 2012) – Grecia (31 maggio 2012) – Gibuti (18 giugno 2012) – Nauru (27 giugno 2012) – Benin (5 luglio 2012) – Liberia (26 luglio 2012) – Ghana (31 luglio 2012) – Afghanistan (18 settembre 2012) – Swaziland (24 settembre 2012) – Polonia (25 settembre 2012) – Russia (25 settembre 2012) – Israele (28 settembre 2012) – Dominica (1° ottobre 2012) – Malta (10 ottobre 2012) – Cambogia (20 dicembre 2012) – Albania (11 febbraio 2013) – Barbados (27 febbraio 2013) – Iraq (20 marzo 2013) – Norvegia (3 giugno 2013) – Palau (11 giugno 2013) – Singapore (18 luglio 2013) – Kuwait (22 agosto 2013) – Zimbabwe (23 settembre 2013) – Venezuela (24 settembre 2013) – Papua Nuova Guinea (26 settembre 2013) – Kiribati (27 settembre 2013) – Tuvalu (18 dicembre 2013) – Costa d’Avorio (10 gennaio 2014) – Giappone (20 gennaio 2014) – Andorra (11 marzo 2014) – Georgia (13 marzo 2014) – Stato di Palestina (2 aprile 2014) – Svizzera (15 aprile 2014) – Angola (19 maggio 2014) – Burundi (22 maggio 2014) – Grenada (27 agosto 2014) – Repubblica Democratica del Congo (2 settembre 2014) – Guyana (10 settembre 2014) – Guinea Bissau (24 settembre 2014) – Vietnam (5 febbraio 2015) – Isole Marshall (17 marzo 2015) – Kazakistan (21 aprile 2015) – Madagascar (12 giugno 2015) – Trinidad e Tobago (25 giugno 2015) – Gambia (6 luglio 2015) –Bahamas (28 settembre 2015) – São Tomé e Príncipe (5 novembre 2015) – Antigua e Barbuda (7 gennaio 2016) – Sri Lanka (8 febbraio 2016) – Brunei (11 aprile 2016) – Finlandia (11 maggio 2016) – Comore (16 giugno 2016) – Paesi Bassi (13 luglio 2016) – Islanda (23 settembre 2016) – Repubblica Centrafricana (11 ottobre 2016) – Bielorussia (29 novembre 2016) – Samoa (2 dicembre 2016) – Corea del Sud (6 dicembre 2016) – Stati Federati di Micronesia (7 dicembre 2016) – Suriname (29 marzo 2017) – Isole Figi (7 giugno 2017) – Principato di Monaco (19 settembre 2017) – Libia (13 febbraio 2018) – Irlanda (20 marzo 2018) – Kirghizistan (16 maggio 2019) – Ciad (20 giugno 2019) – Somalia (6 agosto 2019) – Saint Kitts e Nevis (17 ottobre 2019) – Santa Lucia (11 giugno 2020) – Uzbekistan (28 giugno 2021) – Botswana (12 luglio 2021) – Guinea Equatoriale (25 marzo 2022) – Isole Salomone (22 giugno 2023) – Liechtenstein (18 dicembre 2023) – Sud Sudan (5 febbraio 2024) – Bhutan (13 marzo 2024).
I seguenti 106 Stati hanno ratificato anche il Protocollo Opzionale alla Convenzione, che consente al Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità, l’organismo preposto a monitorare l’attuazione della Convenzione stessa nei vari Stati, di ricevere ed esaminare comunicazioni presentate da individui o gruppi di individui che dichiarino di essere vittime di violazioni delle disposizioni della Convenzione da parte del proprio Stato:
Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Gran Bretagna (7 agosto 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Australia (21 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Nicaragua (2 febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Honduras (16 agosto 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Lettonia (31 agosto 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010) – Turkmenistan (10 novembre 2010) – Togo (1° marzo 2011) – Cipro (27 giugno 2011) – Lussemburgo (26 settembre 2011) – Uruguay (28 ottobre 2011) – Macedonia (29 dicembre 2011) – Mozambico (30 gennaio 2012) – Mauritania (3 aprile 2012) – Estonia (30 maggio 2012) – Grecia (31 maggio 2012) – Gibuti (18 giugno 2012) – Benin (5 luglio 2012) – Ghana (31 luglio 2012) – Afghanistan (18 settembre 2012) – Swaziland (24 settembre 2012) – Dominica (1° ottobre 2012) – Malta (10 ottobre 2012) – Palau (11 giugno 2013) – Zimbabwe (23 settembre 2013) – Andorra (11 marzo 2014) – Angola (19 maggio 2014) – Burundi (22 maggio 2014) – Gabon (26 giugno 2014) – Repubblica Democratica del Congo (2 settembre 2014) – Danimarca (23 settembre 2014) – Turchia (26 marzo 2015) – Gambia (6 luglio 2015) – Finlandia (11 maggio 2016) – Comore (17 giugno 2016) – Thailandia (2 settembre 2016) – Nuova Zelanda (4 ottobre 2016) – Repubblica Centrafricana (11 ottobre 2016) – Guinea-Bissau (22 ottobre 2018) – Canada (3 dicembre 2018) – Stato di Palestina (10 aprile 2019) – Monaco (27 giugno 2019) – Santa Lucia (11 giugno 2020) – Georgia (12 aprile 2021) – São Tomé e Príncipe (26 maggio 2021) – Repubblica Ceca (24 agosto 2021) – Moldavia (15 novembre 2022) – Corea del Sud (15 dicembre 2022) – Kazakistan (13 luglio 2023) – Sud Sudan (5 febbraio 2024).
Per ulteriori approfondimenti: https://social.desa.un.org/issues/disability.