«Dare un nome a sintomi spesso invisibili, parlare dei propri sogni, emozioni, paure, speranze, raccontare la vita con la fibrosi cistica. Tirare fuori quello che spesso non viene detto, per accendere i riflettori su una malattia ancora oggi poco conosciuta»: è l’obiettivo di Fuori Tutto – La vita con la fibrosi cistica tra sintomi e sogni, nuova campagna di informazione e sensibilizzazione promossa dalla LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica) e dalla SIFC (Società Italiana per lo Studio sulla Fibrosi Cistica), con il contributo non condizionato di Vertex Pharmaceuticals, iniziativa presentata a Roma nel corso di una conferenza stampa, durante la quale si è detto che «l’obiettivo è mettere in luce il forte impatto della malattia sulla vita di chi ne è colpito, accendendo i riflettori non solo sui sintomi invisibili della malattia, ma anche sui sogni, le emozioni e la visione del futuro di chi ci convive ogni giorno».
Detto che la campagna vivrà anche online, tramite diverse iniziative, va sottolineato, tuttavia, che al centro di essa vi è una mostra ispirata alle testimonianze di dieci pazienti, ognuna delle quali è stata interpretata da un giovane illustratore che ha realizzato la sua opera su uno specchio.
Gratuita e aperta al pubblico, l’esposizione sarà ancora visibile fino al 29 settembre in Piazza San Silvestro a Roma e arriverà poi al Grand Hotel Arenzano, in provincia di Genova, in occasione del Forum Annuale della LIFC del 16-17 novembre.
«Vogliamo far conoscere la fibrosi cistica anche a chi non ne è a contatto tutti i giorni – ha dichiarato Gianna Puppo Fornaro, presidente della LIFC -, informando e sensibilizzando il pubblico su una patologia ancora oggi poco nota. La campagna e la mostra hanno proprio l’obiettivo di far parlare di questa malattia e di farlo a partire dalle esperienze dei pazienti, dei loro sogni e desideri. Per cercare di ottenere per loro una sempre migliore qualità di vita».
La fibrosi cistica, ricordiamo, è una patologia genetica che colpisce diversi organi, causata dalla mutazione del gene CFTR, che porta al malfunzionamento o all’assenza della proteina omonima. «Essa è caratterizzata da una produzione di muco eccessivamente denso – spiega Francesco Blasi, presidente della SIFC e direttore del Dipartimento di Fisiopatologia e Trapianti all’Università di Milano, oltreché direttore di Pneumologia e Fibrosi Cistica, presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano -, ciò che causa nei polmoni infezioni croniche e un danno progressivo potenzialmente fatal. I sintomi non sono visibili ma sono fortemente invalidanti. In Italia vivono circa 6.000 persone con la fibrosi cistica, una comunità di pazienti che negli ultimi anni ha avuto accesso a nuove terapie che ne hanno migliorato l’aspettativa e la qualità della vita». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@fibrosicistica.it; comunicazione@comesrl.eu.
Articoli Correlati
- Basta con la fibrosi cistica come fatalità! Sono queste le parole d'ordine con cui la LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica) ha presentato in Senato la Settimana Europea di Sensibilizzazione alla Fibrosi Cistica, manifestazione con la quale si…
- Fibrosi cistica e altre Malattie Rare: quel che s’ha da fare Un evento voluto per conoscere meglio la fibrosi cistica e l’impatto che essa ha sulla vita di chi ne è affetto, oltreché per consolidare il rapporto dei pazienti con le…
- Il valore del respiro: sport e fibrosi cistica In occasione della Settimana Europea della Fibrosi Cistica, prevista dal 21 al 27 novembre e dedicata a quella che è la malattia genetica più frequente tra le popolazioni di Europa…