Come informa “Quotidianosanità.it”, una guida pratica (Implementation toolkit for accessible telehealth services) per supportare governi, decisori politici, settore sanitario, fornitori di servizi sanitari e società civile su come integrare le funzionalità di accessibilità nei servizi di telemedicina è stata stilata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’ITU (Unione Internazionale delle Telecomunicazioni).
Nel rapporto globale dell’OMS sull’equità sanitaria per le persone con disabilità, infatti, l’inaccessibilità dei servizi di telemedicina è elencata tra i fattori noti che ostacolano l’equo accesso ai servizi sanitari per le stesse persone con disabilità le quali, ad esempio, possono essere escluse se le piattaforme di telemedicina non sono compatibili con lettori di schermo o tastiere Braille, se non forniscono sottotitoli o se utilizzano un’interfaccia utente complicata. (S.B.)
Ringraziamo la Rete dei CAAD dell’Emilia Romagna per la segnalazione.
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