
«Avere l’ADHD [disturbo da deficit di attenzione/iperattività, N.d.R.] è come vivere nella mia testa, più che nel mondo attorno: venire sopraffatto dall’impossibilità di afferrare un unico pensiero e seguirlo. Solo nella natura riesco a vivere il tempo vuoto e a lasciarmi andare»: questo è il pensiero di Giancarlo, uno studente dello IED (Istituto Europeo di Design), a chiusura del bellissimo corto Ronzio (regia di Niccolò Donatini) che esplora il tema dei BES (bisogni educativi speciali).
Il 24 settembre scorso, allo IED di Milano, è stato presentato il progetto Inclusion and Plurality, durante il quale è stato proiettato il corto. Questo programma, attualmente attivo nelle sedi di Milano e Firenze, rappresenta un’importante evoluzione nell’approccio educativo dell’Istituto e si pone l’obiettivo di creare un ambiente accogliente e inclusivo per tutti gli studenti e le studentesse.
Secondo i dati forniti dall’Istituto, dal 2018 i casi di studenti che hanno presentato una certificazione per DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) o BES sono aumentati del 50%. Questa crescita ha portato alla creazione dell’Inclusion and Plurality Office, ufficio che mira a sostenere gli studenti lungo tutto il loro percorso formativo, dalla fase di ammissione fino alla conclusione degli studi. Esso offre servizi di tutoring, assistenza durante gli esami, e la possibilità di personalizzare i piani di studio attraverso strumenti compensativi e dispensativi, come l’uso di mappe concettuali e sintesi vocale per facilitare lo studio.
Inoltre, lo IED ha aperto il progetto anche alla comunità LGBTQIA+, sostenendo le carriere Alias, che permettono agli studenti transgender e gender non conforming di utilizzare un’identità temporanea e non consolidabile per garantire maggiore sicurezza e inclusività durante il loro percorso accademico.
Un altro strumento innovativo di sensibilizzazione è stato appunto il corto Ronzio, prodotto da OffiCine-IED, che esplora il tema dei bisogni educativi speciali e che rappresenta un mezzo per promuovere una maggiore consapevolezza e combattere il pregiudizio. L’arte e il cinema diventano così alleati nell’abbattimento delle barriere sociali, veicolando messaggi culturali di inclusione.
Il progetto Inclusion and Plurality si inserisce nel più ampio quadro dell’IED come Società Benefit, impegnata a operare in modo responsabile e sostenibile nei confronti delle persone e delle comunità. L’obiettivo di lungo termine è quello di estendere il relativo ufficio a tutte le sedi IED, continuando a formare docenti e staff per migliorare costantemente l’ambiente scolastico e supportare al meglio ogni studente e studentessa.
Il presente contributo è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “Dall’ADHD agli altri bisogni speciali: un ‘corto’ traccia la via dell’inclusione allo Ied” e viene qui ripreso – con minime modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.
Articoli Correlati
- La corsa a ostacoli di noi genitori «Di fronte a disturbi del neurosviluppo come l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), il percorso di una famiglia - scrive Massimo Micco - diventa una vera e propria…
- Comprendere sempre più il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) La definizione di ADHD, la spiegazione della diagnosi, il trattamento multimodale, le varie strategie per la vita quotidiana: numerosi rinomati specialisti provenienti da tutta Europa cercheranno il 26 febbraio a…
- ADHD: il problema della transizione all’età adulta «Approfondiremo uno degli aspetti più difficili e ancora poco conosciuti della continuità terapeutica per gli adolescenti e giovani adulti con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività): la transizione…