Ellie, un’adolescente con disabilità con la passione per la cucina

di Giovanni Merlo*
“A ruota libera. La gara di torte” è un libro per ragazzi, ma gradevole anche per gli adulti, che parla pure di disabilità. È infatti una storia raccontata in soggettiva da Ellie, adolescente con disabilità con la passione per la cucina e con lei viviamo le paure, la speranza e le difficoltà di relazione di una ragazza con disabilità con gli adulti, con i coetanei e con l’ambiente che la circonda. Un racconto denso di ironia che evita, in questo modo, la trappola del pietismo e rende piacevole la lettura

"A ruota libera. La gara di torte"A ruota libera. La gara di torte (Ancora, 2024, collana “ÀncoraWow”) è un libro per ragazzi che parla anche di disabilità. Una storia di amicizia, complicità e buona cucina che si svolge negli Stati Uniti, tra il Tennessee e l’Oklahoma. Il suo grande merito è che non è un libro a tema, scritto con lo scopo di dimostrare qualcosa o di motivare qualcuno. Si tratta invece di un romanzo per giovani lettori, ma gradevole anche per gli adulti.

Lo sfondo è quello di una famiglia contemporanea che fronteggia le sfide del vivere e delle relazioni tra generazioni diverse: una storia semplice e per molti versi ordinaria, che fa emergere il punto di vista dei ragazzi che si trovano coinvolti nelle scelte degli adulti. Una storia raccontata in soggettiva da Ellie, la protagonista del racconto, che è un’adolescente con disabilità con la passione per la cucina.
Viviamo con Ellie le paure, la speranza e le difficoltà di relazione di una ragazza con disabilità con gli adulti, con i coetanei e con l’ambiente che la circonda: un racconto denso di ironia che evita, in questo modo, la trappola del pietismo e rende veramente piacevole la lettura.

L’autrice, Jamie Sumner, centra così l’obiettivo di scrivere un romanzo per ragazzi, divertente e coinvolgente, che può offrire la possibilità di guardare al mondo da un punto di vista non abituale, come quello di una ragazza che usa la carrozzina. Un mondo simile a quello reale, dove le “diversità” e le difficoltà non si fermano certo alla disabilità della protagonista.
«Tutti sono tornati alla normalità… Una delle cose positive è rimasta però. Le persone hanno smesso di guardare oltre quando mi incontrano e hanno iniziato a guardare me. È bello. Semplice».

Direttore della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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