Vivere la dislessia a casa, a scuola, al lavoro. Confronti, testimonianze, punti di vista nella società di oggi: sarà questo il titolo del XVIII Congresso Nazionale dell’AID (Associazione Italiana Dislessia), quasi a conclusione della Settimana Nazionale della Dislessia, in corso fino al 13 ottobre, congresso che si terrà infatti il 12 ottobre in presenza presso la Biblioteca San Domenico di Bologna (Piazza San Domenico, 13), ma fruibile anche in diretta streaming.
Protagoniste dell’incontro saranno proprio le persone con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento: se ne legga nel box in calce), con le loro storie ed esperienze di vita, per animare una giornata ricca di momenti di riflessione e condivisione, con oltre quaranta relatori tra studenti e lavoratori con DSA, docenti, genitori, professionisti socio-sanitari, rappresentanti del mondo delle imprese. E tra gli ospiti vi saranno anche tre testimonial d’eccezione, ossia la conduttrice televisiva e radiofonica Andrea Delogu, lo street artist Marco Abrate (in arte Rebor), vincitore del primo premio nella categoria Street Art alla Biennale di Venezia 2022 e il giovane attore Liam Nicolosi, uno dei protagonisti della serie TV Di4ri.
«Durante il convegno – spiegano dall’AID – si proverà a rispondere alla domanda “cosa significa vivere la dislessia?”. E si parlerà anche di strumenti e strategie utili per affrontare le difficoltà legate ai DSA e consentire a ogni persona di esprimere il proprio potenziale in ogni contesto della vita sociale: a casa, a scuola, all’università, nel mondo del lavoro.
Si stima che nel nostro Paese vi siano quasi tre milioni di persone con DSA e gli studenti cui è stato diagnosticato un disturbo specifico dell’apprendimento dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado sono oltre 326.000 (dato riferito all’anno scolastico 2020-2021), il 5,4% della popolazione scolastica. Visto dunque che i DSA perdurano per tutto il corso della vita, si può affermare che questa percentuale riguardi tutta la popolazione, adulti compresi. «In realtà – sottolineano dall’AID – sono tantissime le persone adulte che non hanno una certificazione, perché queste neurodivergenze sono state diagnosticate in maniera diffusa solo dal 2010, a seguito dell’approvazione della Legge 170/10 in àmbito scolastico».
Tornando al convegno di Bologna, gratuito e aperto al pubblico, esso si articolerà su tre distinti momenti. La sessione plenaria (ore 9-13) si comporrà di tre talk show (Tasselli: diverse esperienze di vita, Storie di ordinaria dislessia e Il percorso dell’inclusione: sfide e conquiste), dando voce a chi vive la dislessia nella quotidianità. Seguirà un incontro dedicato alle potenzialità dell’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni.
Durante lo spazio testimonial, invece (ore 14.30-15), i citati Andrea Delogu, Marco Abrate e Liam Nicolosi racconteranno il loro rapporto con la dislessia a livello personale e professionale.
Dalle 15 alle 16.30, infine, sarà possibile seguire le sessioni parallele, cinque incontri per approfondire i DSA in tutte le loro sfaccettature, dalla didattica delle emozioni all’inclusione in àmbito universitario, dalle relazioni familiari all’insegnamento della musica, dagli studi sul bilinguismo al rapporto fra DSA e plusdotazione, fino all’intervista a un imprenditore con DSA e ai progetti di divulgazione dei giovani volontari dell’AID.
«A sei anni di distanza dal nostro ultimo Congresso Nazionale – afferma Silvia Lanzafame, presidente dell’AID – abbiamo voluto organizzare un grande evento per mettere al centro le persone con DSA e le loro esperienze di vita. In quanto prima dislessica adulta a ricoprire il ruolo di Presidente nella storia dell’Associazione, sono convinta infatti che l’immedesimazione sia la chiave più efficace per far comprendere come pensa e come vive chi ha questa caratteristica. E la consapevolezza è fondamentale per costruire una società più aperta e inclusiva, capace di valorizzare il contributo di ogni individuo, al di là delle difficoltà specifiche». (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo del Congresso del 12 ottobre a Bologna (per parteciparvi, sia in presenza sia da remoto, è richiesta l’iscrizione, tramite il medesimo link). Per ulteriori informazioni: Natascia Maesi (natascia.maesi@gmail.com); Gabriele Brinchilin (comunicazione@aiditalia.org).
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
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