«Questo è un passo avanti significativo che darà finalmente anche alle nostre Associazioni l’opportunità di partecipare attivamente a un progetto che unisce la rigenerazione urbana e la promozione dell’inclusione sociale. Gli spazi recuperati grazie al Social Bonus, infatti, potranno essere utilizzati per attività che migliorano la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Ed è il risultato di un dialogo costruttivo tra Istituzioni e Terzo Settore»: così Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap e consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), commenta la recente modifica normativa che permetterà anche alle organizzazioni del Terzo Settore di accedere al Social Bonus.
«Questo strumento – sottolineano dalla FISH – permette anche alle Associazioni che operano a favore delle persone con disabilità di ottenere un credito d’imposta per chi effettua donazioni a favore di enti che presentano progetti di recupero di immobili pubblici inutilizzati o beni confiscati alla criminalità organizzata». «E questo – secondo la Federazione – rappresenta una grande opportunità per colmare la mancanza di spazi adeguati, un problema che da anni affligge molte realtà impegnate nel Terzo Settore, e in particolare nel supporto delle persone con disabilità. Un’occasione anche per attività di formazione e supporto alle persone con disabilità, e per progetti che rafforzino la rete di sostegno a chi affronta quotidianamente barriere fisiche, culturali e sociali».
«Il recupero di beni immobili inutilizzati – concludono dalla FISH -, reso possibile dal Social Bonus, rappresenta dunque un’opportunità per realizzare luoghi di aggregazione inclusivi, accessibili e orientati a garantire pari opportunità». (S.B.)
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