Carta Europea della Disabilità e Contrassegno di Parcheggio: ora tocca agli Stati

Con l’approvazione, da parte del Consiglio dell’Unione Europea, della versione finale del testo di “Direttiva sulla Carta Europea di Invalidità e sul Contrassegno Europeo di Parcheggio”, «inizia anche il conto alla rovescia - sottolineano dal Forum Europeo sulla Disabilità - affinché i Paesi dell’Unione inizino a emettere le carte. Ciò significa anche che le carte dovrebbero diventare realtà al più tardi entro il 2028, anche se gli Stati potranno (e dovrebbero) iniziare ad emetterle e ad accettarle prima»

Carta Europea della DisabilitàCi eravamo occupati, nel gennaio di quest’anno, della Proposta di Direttiva Europea volta ad istituire un modello di Carta Europea della Disabilità (European Disability Card) e di Contrassegno Europeo di Parcheggio (European Parking Card for persons with disabilities) validi in tutti i 27 Stati Membri dell’Unione Europea. In febbraio, poi, avevamo riferito delle modifiche apportate al testo, dopo l’accordo con i delegati dell’Europarlamento. In aprile, infine, il Parlamento Europeo aveva approvato il contenuto di quell’accordo provvisorio con 613 voti favorevoli, 7 contrari e 11 astensioni, approvando anche la relazione sull’estensione ai cittadini di Paesi terzi.
Mancava quindi un ultimo passaggio ed è quello arrivato in questi giorni, con l’approvazione, da parte del Consiglio dell’Unione, della versione finale del testo di Direttiva sulla Carta Europea di Invalidità e sul Contrassegno Europeo di Parcheggio, dopo il superamento degli ultimi ostacoli burocratici e del ritardo dovuto alla necessità di tradurre legalmente il testo stesso in ventisette lingue.

«In attesa dunque della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea – sottolineano dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità – inizia anche il conto alla rovescia affinché i Paesi dell’Unione inizino a emettere le carte. Ciò significa anche che le carte dovrebbero diventare realtà al più tardi entro il 2028, anche se gli Stati potranno (e dovrebbero) iniziare ad emetterle e ad accettarle prima».
«Ci concentreremo ora – proseguono dal Forum – sull’attuazione nazionale delle leggi e sulle implicazioni pratiche, lavorando con i nostri alleati nei rispettivi Stati, per ottenere norme nazionali ambiziose, che includano anche fondi stanziati per l’implementazione delle Carte; la riduzione al minimo delle eccezioni relative all’àmbito di applicazione delle Carte; il proposito di andare oltre la stessa idea iniziale della Carta, facendo sì che essa possa anche dare accesso temporaneo a sostegni alla disabilità; il supporto alla Commissione Europea nello sviluppo dei requisiti tecnici necessari, ad esempio per le versioni digitali della Carta».

«Siamo lieti – commenta Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF – che finalmente gli ultimi ostacoli siano stati superati. Ora speriamo di vedere la stessa ambizione e rapidità da parte dei Paesi dell’Unione Europea nell’iniziare ad emettere e ad accettare le Carte».

Ricordare in conclusione di cosa esattamente si stia parlando lo riteniamo certamente opportuno.
La Carta Europea della Disabilità, come si può leggere nel portale della Commissione Europea, dovrà servire come prova dello stato di disabilità in tutti i Paesi dell’Unione Europea, garantendo ai titolari parità di accesso a condizioni speciali e trattamenti preferenziali ovunque nell’Unione. In particolare, le condizioni speciali si applicheranno utilizzando i trasporti pubblici, partecipando ad eventi culturali, visitando musei, centri ricreativi e sportivi, parchi di divertimento e altro ancora, il tutto potendo assumere la forma, tra gli altri, di ingresso gratuito, tariffe ridotte, accesso prioritario, assistenza personale, ausili per la mobilità. La Carta integrerà le Carte Nazionali di Disabilità, che continueranno a essere rilasciate dalle autorità nazionali, in base ai propri criteri.
Per quanto riguarda invece il Contrassegno Europeo di Parcheggio, esso garantirà l’utilizzo dei parcheggi e delle strutture riservate alle persone con disabilità in tutti i Paesi dell’Unione Europea, sostituendo i contrassegni nazionali. (S.B.)

Per ulteriori informazioni: André Felix (Ufficio Comunicazione EDF), andre.felix@edf-feph.org.

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