Sostenere i princìpi della “Carta di Solfagnano” con azioni e finanziamenti concreti

«La “Carta di Solfagnano” è una dichiarazione promettente, ma il vero impatto di essa dipenderà dal fatto che sia seguita da miglioramenti concreti. Chiediamo dunque ai leader del G7 di sostenere le loro parole con azioni e finanziamenti, sia all’interno dei loro confini che sulla scena internazionale»: è questo il commento di Yannis Vardakastanis, presidente del Forum Europeo sulla Disabilità, sugli esiti del G7 Inclusione e Disabilità, tenutosi nei giorni scorsi in Umbria, e in particolare sulla “Carta di Solfagnano”, il documento finale prodotto a conclusione dell’evento

Loghi di varie disabilità«La Carta di Solfagnano è una dichiarazione promettente, ma il vero impatto di essa dipenderà dal fatto che sia seguita da miglioramenti concreti. Chiediamo dunque ai leader del G7 di sostenere le loro parole con azioni e finanziamenti, sia all’interno dei loro confini che sulla scena internazionale»: è questo il commento di Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, sugli esiti del G7 Inclusione e Disabilità, tenutosi nei giorni scorsi in Umbria, e in particolare sul documento finale prodotto dall’evento, denominato Carta di Solfagnano di cui in altra parte del giornale abbiamo elencato gli otto temi individuati come prioritari e che riprendiamo anche qui, nel box in calce.

La nota diffusa dal Forum Europeo sulla Disabilità sottolinea «che la Carta di Solfagnano avrebbe dovuto presentare azioni più concrete». «Inoltre – si legge ancora -, poiché i membri del G7 rappresentano le maggiori economie avanzate del mondo, devono dare l’esempio nel garantire che vengano create politiche specifiche e che i finanziamenti siano assegnati agli impegni fissati dalla Carta. Ciò deve includere finanziamenti per le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità in modo che possano essere adeguatamente coinvolte in tutte le azioni».

Successivamente l’EDF elenca i punti della Carta accolti con particolare favore, vale a dire: «il monitoraggio dei progressi sull’inclusione della disabilità, da attuare in stretta collaborazione con le organizzazioni delle persone con disabilità; la promozione dell’accessibilità fin dalle prime fasi di ogni progettazione; la garanzia che “i servizi e le strutture comunitarie per la popolazione generale siano disponibili su base di uguaglianza per le persone con disabilità”, in parallelo ai programmi per per una vita indipendente; la promozione di “accomodamenti ragionevoli” e di modelli occupazionali inclusivi nel mondo del lavoro; la garanzia che le persone con disabilità abbiano un facile accesso agli strumenti tecnologici; la promozione di un’assistenza sanitaria accessibile e inclusiva; l’assicurazione che le persone con disabilità siano pienamente incluse nei piani per la riduzione del rischio di catastrofi e nella risposta alle emergenze, in linea con le linee guida internazionali».
«Apprezziamo inoltre – si aggiunge – l’impegno dei membri del G7 nel sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle persone con disabilità».

«Come parte del movimento globale della disabilità – concludono dal Forum – siamo pronti a promuovere la cooperazione e a garantire che l’ambizione politica della Carta di Solfagnano si traduca in un reale miglioramento dei diritti e della vita delle persone con disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: André Felix (Ufficio Comunicazione EDF: da contattare in inglese), andre.felix@edf-feph.org.

La Carta di Solfagnano
Disponibile al momento in lingua inglese (a questo link), la Carta di Solfagnano, documento conclusivo del G7 Inclusione e Disabilità, svoltosi in Umbria a Presidenza italiana, ha individuato come prioritari otto diversi temi, allo scopo, come si legge nel documento, «di garantire la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella vita civile, sociale, economica, culturale e politica di tutte le persone con disabilità». Li elenchiamo qui di seguito:
1. L’inclusione come questione prioritaria nell’agenda politica di tutti i Paesi;
2. L’accesso e l’accessibilità;
3. La vita autonoma e indipendente;
4. La valorizzazione dei talenti e inclusione lavorativa;
5. La promozione di nuove tecnologie;
6. La dimensione sportiva, ricreativa e culturale della vita;
7. La dignità della vita e servizi adeguati a livello comunitario;
8. La prevenzione e la gestione della preparazione alle emergenze e delle situazioni di gestione post-emergenza, comprese le crisi climatiche, i conflitti armati e le crisi umanitarie.

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