Coltivando abilità è un progetto virtuoso che promuove una fusione innovativa tra agricoltura, inclusione sociale e sostenibilità. Ideato dalla Società Tersan Puglia, azienda attiva da cinquant’anni nel compostaggio dei rifiuti organici per la produzione di biofertilizzante e biometano, è dedicato ai giovani con disabilità o in generale in situazione di vulnerabilità, offrendo loro l’opportunità di acquisire competenze in un contesto agricolo, promuovendo l’integrazione sociale e lavorativa.
Al centro del progetto vi è la Cooperativa Sociale Must, una realtà di Modugno (Bari), che si impegna a valorizzare le capacità e unicità di persone con vulnerabilità, offrendo loro percorsi di crescita personale e professionale. Come afferma Leonardo Delle Foglie, amministratore delegato di Tersan, «con questo progetto vogliamo portare il know how aziendale anche oltre le pure attività di business, mettendo a disposizione della Cooperativa MUST la nostra esperienza in agricoltura». L’obiettivo è creare dunque una “reale economia sostenibile”, in cui l’inclusione e il rispetto per l’ambiente siano centrali.
Abbiamo avuto modo di incontrare Luca Brenna, direttore commerciale e responsabile d’impatto di Tersan Puglia.
Il progetto Coltivando abilità unisce agricoltura e inclusione sociale. Cosa vi ha spinto a creare un’iniziativa di questo genere e quali obiettivi vi siete posti a lungo termine?
«Il progetto è stato ideato dal Comitato B Corp junior dell’azienda, nato nell’ambito del percorso di certificazione B Corp di Tersan Puglia che l’ha portata a essere la prima benefit corporation in Europa nel settore del compostaggio della frazione organica dei rifiuti per la produzione di bio-fertilizzanti e bio-metano. L’idea era quella di valorizzare e ampliare l’esperienza acquisita dall’azienda, che già da diversi anni può contare sull’impegno di due persone con disabilità che lavorano nel reparto Ricerca e Sviluppo. L’obiettivo è quindi quello di dare continuità a questa vocazione inclusiva dell’azienda, favorendo lo scambio di competenze e il coinvolgimento attivo di persone con disabilità nella crescita aziendale».
La Cooperativa Must è un partner fondamentale in questo progetto. Ci può raccontare in che modo la collaborazione con loro ha arricchito l’iniziativa e quali risultati vi aspettate?
«Quello con la Cooperativa Must è un rapporto consolidato, dal momento che è nata proprio all’interno della nostra azienda per coinvolgere attivamente persone con disabilità nelle diverse funzioni aziendali. I risultati che ci aspettiamo sono di due tipi: offrire opportunità di crescita professionale e personale per i lavoratori con disabilità, favorendo anche la socializzazione e la motivazione personale, ma anche far crescere la popolazione aziendale, incoraggiando una maggiore consapevolezza sulle opportunità di crescita che l’inclusione della diversità possono dare all’azienda e a tutti i suoi collaboratori».
Ha parlato del desiderio di contribuire a una “reale economia sostenibile”. Può spiegarci come questo progetto si inserisce nella visione più ampia di Tersan come benefit corporation?
«A dare vita al progetto Coltivando abilità è stato, come dicevamo, il Comitato B Corp junior dell’azienda, ovvero uno dei due Comitati, insieme a quello senior, creati nell’àmbito del percorso di certificazione B-Corp, per supportare il management aziendale nello sviluppo di progetti sul territorio improntati all’economia circolare e alla sostenibilità. In questo quadro sono tante le iniziative che Tersan porta avanti a supporto delle comunità e dei territori nei quali opera. Tra questi, ad esempio, Dalla comunità alla terra, dalla terra alla comunità, che prevede un vero e proprio baratto tra il biofertilizzante prodotto da Tersan e i prodotti ortofrutticoli ottenuti dalle terre dell’azienda agricola MESA fertilizzate con lo stesso ammendante. La frutta e verdura oggetto dello scambio vengono poi distribuite gratuitamente come benefit alla popolazione aziendale, realizzando quindi una perfetta circolarità. Di sicuro, questo progetto ha contribuito al raggiungimento di un lusinghiero punteggio in fase di certificazione (98,8), che qualifica Tersan come impresa rigenerativa, cioè che restituisce al pianeta e ai propri portatori d’interesse (stakeholder) più valore economico, sociale e ambientale di quanto ne assorba».
La sostenibilità è un valore centrale per Tersan Puglia. In che modo il lavoro svolto nell’azienda agricola Macchie di Russo di proprietà di Tersan può rappresentare un modello virtuoso di integrazione tra economia, ambiente e inclusione sociale?
«Siamo convinti che ogni azienda debba fondare la sostenibilità del proprio business proprio sull’essere sostenibili. Sembra un gioco di parole, ma il concetto ispiratore è che, mai come ora, solo adottando politiche e comportamenti sostenibili nei confronti del contesto ambientale e sociale in cui si opera, sostenendo economia circolare e inclusione, si possa garantire una crescita solida e duratura delle proprie attività».
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