Una delle forme di violenza più subdola ai danni delle donne è quella economica, che si manifesta attraverso il controllo e la manipolazione delle risorse economiche e finanziarie da parte del marito o del partner che, ad esempio, impedisce alla donna di avere accesso a conti bancari o carte di credito, oppure le concede una “paghetta” per le spese quotidiane di cui monitora ogni centesimo.
Si tratta di un aspetto spesso trascurato della violenza domestica e relazionale, che limita l’indipendenza delle donne e che può diventare una vera e propria catena, rendendo ancora più difficile lasciare un partner violento o abusante.
Per contribuire a spezzare queste catene, le Associazioni che aderiscono al progetto Artemisia – Reti antiviolenza accessibili* hanno lanciato l’iniziativa denominata Le donne contano. Un percorso di educazione finanziaria per le donne, ciclo di due incontri online di formazione sull’educazione finanziaria in collaborazione con la sede di Milano della Banca d’Italia.
I due momenti formativi sono in programma per il 24 e il 30 ottobre (ore 16-18) e sono rivolti principalmente alle donne, a coloro che a diverso titolo operano nell’àmbito della disabilità e del contrasto alla violenza nei confronti delle donne.
Le relatrici saranno funzionarie della Banca d’Italia che, oltre a presentare i materiali informativi che l’istituto offre a favore delle persone con disabilità, spiegheranno – tra le altre cose – come si costruisce un budget familiare, quali sono le tipologie di finanziamento e a quali elementi prestare attenzione, come gestire un conto corrente e come operare pagamenti online in sicurezza.
«Momenti di formazione di questo tipo – sottolineano dalla LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), uno dei partner del progetto Artemisia – sono (purtroppo) quanto mai necessari in un Paese dove solo tre donne su dieci hanno competenze finanziarie di base, ovvero quell’insieme di conoscenze e di abilità che permettono di gestire correttamente il denaro nella vita quotidiana. Secondo i dati della Banca d’Italia, quindi, il 70% delle donne non ha familiarità con il concetto di inflazione, non è in grado di elaborare o gestire un budget familiare, non sa calcolare il tasso d’interesse su un prestito. Mentre è in grado di farlo circa il 50% degli uomini. Né si registra un miglioramento nemmeno tra le nuove generazioni: meno del 25% delle ragazze tra i 15 e i 18 anni, infatti, ha una comprensione sufficiente di concetti economici e finanziari come il risparmio, la pianificazione delle spese e il rischio finanziario».
«Questa situazione – dichiara Laura Abet, referente del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA – si riscontra purtroppo anche tra le donne con disabilità. È importante quindi far crescere la consapevolezza che la gestione delle finanze personali è fondamentale per la propria autonomia e indipendenza. Le persone con disabilità sono chiamate a essere protagoniste attive dei propri percorsi di vita indipendente: in questa prospettiva gli aspetti economici e la gestione delle risorse nella quotidianità sono elementi essenziali». (S.B.)
*Artemisia. Reti Antiviolenza accessibili è un progetto promosso in Lombardia, voluto allo scopo di favorire l’emersione e la presa in carico delle donne e delle ragazze con disabilità vittime di violenza. Se ne legga un’ampia presentazione anche sulle nostre pagine.
Per partecipare agli incontri del 24 e del 30 ottobre è necessario registrarsi tramite questo link. Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@ledha.it.