Prevenzione e percorsi di tutela della salute nelle persone con autismo

«L’accesso alle cure sanitarie per le persone con disabilità, in particolare per quelle con deficit comunicativi significativi, rappresenta una sfida cruciale che richiede attenzione e innovazione»: se ne parlerà durante la tavola rotonda “Il bisogno di prevenzione e i percorsi di tutela della salute nelle persone con autismo”, organizzata per il 26 ottobre a Modena dalle Associazioni locali Il Tortellante e Aut Aut Modena, nell’àmbito del “Màt – Settimana della Salute Mentale 2024”

"Passaporto della Salute"

Un esempio di “Passaporto della Salute”

«L’accesso alle cure sanitarie per le persone con disabilità, in particolare per quelle con deficit comunicativi significativi, rappresenta una sfida cruciale che richiede attenzione e innovazione. Attualmente, molte strutture sanitarie non dispongono di procedure standardizzate per accogliere questi pazienti in modo adeguato, creando un ambiente spesso ostile e complicato. E questa situazione non solo compromette la qualità delle cure, ma rende anche l’esperienza di accesso ai servizi sanitari un percorso faticoso e frustrante per pazienti e caregiver»: lo dicono i promotori della tavola rotonda denominata Il bisogno di prevenzione e i percorsi di tutela della salute nelle persone con autismo, organizzata per la mattinata di sabato 26 ottobre a Modena (Sala Ulivi, Via Borelli, 82, ore 10-13), organizzata dalle Associazioni locali Il Tortellante e Aut Aut Modena, nell’àmbito del Màt – Settimana della Salute Mentale 2024.

«Esistono già soluzioni concrete – si aggiunge -, frutto di esperienze positive in Italia e all’estero, che hanno messo a punto strumenti e procedure per un approccio adeguato e inclusivo. Tali interventi, spesso a costo contenuto, possono comportare significativi risparmi in termini di energie e tempo spesi per le cure. Di grande importanza, inoltre, è il lavoro di prevenzione e formazione, o la messa a punto di iniziative come il Passaporto di Salute, documento personalizzato e dettagliato che riguarda non solo gli aspetti sanitari della persona con autismo, ma anche le sue particolarità comportamentali e le difficoltà a cui è sottoposto suo malgrado. Si immagini, ad esempio, un genitore che accompagna il proprio figlio autistico a una visita ospedaliera: lunghe attese in spazi affollati e rumorosi, mancanza di informazioni chiare su cosa succederà “dopo”, o anche semplicemente indisponibilità del personale di accoglienza a superare le strette rigidità burocratiche. Queste difficoltà, amplificate dalle caratteristiche della mente autistica, possono trasformare un semplice accesso alle cure in un’esperienza stravolgente per il bambino e per il genitore, che si trovano a doversi destreggiare tra le esigenze del medico e quelle del proprio figlio. Allo stesso modo, consideriamo un giovane adulto che, a causa di una comunicazione inefficace, non riesce a esprimere i propri sintomi, rischiando di subire fatali fraintendimenti e trattamenti inadeguati».

«Queste esperienze – concludono dal Tortellante e da Aut Aut Modena – sottolineano pertanto l’urgenza di una riflessione collettiva e la necessità di confronti costruttivi tra associazioni di genitori e professionisti sanitari. In tal senso, l’incontro da noi promosso per il 26 ottobre vuole rappresentare l’avvio di uno spazio di collaborazione e networking tra tutti i soggetti coinvolti, in cui promuovere la condivisione di esperienze e buone pratiche, con l’obiettivo di rendere la Sanità un luogo sempre più accessibile e rispettoso per tutti e tutte». (S.B.)

A questo link è disponibile il programma completo dell’incontro del 26 ottobre a Modena. Per ulteriori informazioni: Silvia Panini (silvia.panini@fcp.it).

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