Sono passati cinque mesi dal momento in cui le famiglie e le associazioni del nostro Comitato [Comitato Caregiver Familiari “B1 B2 Affondate”, N.d.R.] hanno depositato il ricorso al TAR contro la Regione Lombardia per i tagli alle “misure B1 e B2” per il sostegno rispettivamente a persone con gravissima e grave disabilità [di tale ricorso si legga già anche sulle nostre pagine, N.d.R.], ciò che ha portato la Regione a deliberare, in fretta e furia, nuove risorse per la “misura B1”. Restano però ancora aperte numerose criticità e si prosegue a compiere passi falsi.
Infatti, la Delibera di Giunta Regionale n. 2847 del 29 luglio scorso ha evitato l’introduzione di una lista di attesa, ma ha confermato un taglio di 85 euro al mese per migliaia di famiglie dal primo agosto successivo, lasciando irrisolti tutti i problemi che hanno spinto il nostro Comitato ad agire e che creano un enorme preoccupazione nelle famiglie, costrette a riprogrammare e ridurre le spese per tutti i servizi indispensabili per i familiari con disabilità.
Questa Delibera, la quarta emessa dal dicembre 2023, prevede un investimento di 11 milioni di euro aggiuntivi, che però sono insufficienti a cancellare completamente i tagli già annunciati. Il contributo per le persone con disabilità gravissima assistiti da caregiver familiari è stato infatti ridotto, e le famiglie colpite dal taglio potrebbero, forse, recuperare l’importo a fine anno solo presentando una specifica rendicontazione di servizi di sollievo. E molti caregiver non possono accedere a questo rimborso, lasciando così migliaia di famiglie in difficoltà.
La medesima Delibera, inoltre, non risolve le altre gravi criticità già evidenziate nel nostro ricorso e in particolare:
1. Il taglio di 85 euro per le persone con disabilità gravissimi assistite da caregiver familiari rimane in vigore.
2. Oltre 4 milioni di euro del Fondo Caregiver, destinato per legge a sostenere i familiari, sono stati dirottati verso altre voci, solamente con una piccola parte, come detto, che potrebbe essere recuperata a seguito di rendicontazioni.
3. I “servizi” promessi per il primo giugno non sono ancora stati avviati, e non vi è alcuna strategia o programmazione chiara per il loro sviluppo, complicato dal mancato aggiornamento dei LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) a livello nazionale.
4. Non è stata prevista alcuna iniezione di fondi per la “misura B2”, confermando un taglio del 75% sul contributo, che passa da 400 a un massimo di 100 euro, escludendo il 50% dei potenziali beneficiari per mancanza di risorse.
5. Non vi è alcun confronto né chiarezza sulla programmazione per il 2025 del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza.
Alla luce di tutto questo, abbiamo deciso di impugnare anche la Delibera n. 2847 come “motivi aggiunti” al ricorso già depositato. Abbiamo inoltre formalmente richiesto, tramite PEC, di essere convocati, per collaborare alla definizione della nuova programmazione, visto che proprio l’assenza di ascolto delle famiglie ha generato la situazione attuale, ma non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta dalla Regione.
Le indiscrezioni che trapelano dall’Assessorato indicano una preoccupante mancanza di idee per il futuro. Ciò che è chiaro, invece, è che non si vuole imparare nulla dagli errori del passato. Le famiglie però non accetteranno ulteriori tagli o soluzioni che tradiscano il duro lavoro e la lotta portata avanti in questi mesi.
Siamo stanchi, sì, ma sempre più determinati a far valere i diritti delle famiglie e dei caregiver che rappresentiamo.
Per ulteriori informazioni: associazione@nessuno-escluso.it.