Il lavoro dell’Officina dell’Arte di Pordenone indica una strada da perseguire

Ha compiuto vent’anni, l’Officina dell’Arte, struttura della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, costituita da un centro lavorativo per persone con autismo e per celebrarla vi è stata una festa molto partecipata, se è vero che per l’occasione l’Officina, ubicata in un sito di archeologia industriale, si è riempita di moltissimi ospiti e amici raccolti attorno alle opere esposte e ai giovani adulti che la frequentano i quali hanno saputo nel tempo realizzare opere musive e tecniche di confezionamento sempre più sofisticate
Festa per i vent'anni dell'Officina dell'Arte di Pordenone
In festa per i vent’anni dell’Officina dell’Arte, tra alcune opere in essa prodotte

Ha compiuto vent’anni, l’Officina dell’Arte, struttura della Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, costituita da un centro lavorativo per persone con autismo e per celebrarla vi è stata una festa molto partecipata, se è vero che per l’occasione l’Officina, ubicata in un sito di archeologia industriale quale le ex Officine Savio di Pordenone, si è riempita di moltissimi ospiti e amici raccolti attorno alle opere esposte e ai giovani adulti che la frequentano i quali hanno saputo nel tempo realizzare opere musive e tecniche di confezionamento sempre più sofisticate.

A tracciare una sintesi di questi vent’anni e del percorso seguito per arrivare ai risultati attuali è stato Davide Del Duca, direttore Generale della Fondazione Bambini e Autismo e direttore artistico dell’Officina Davide Del Duca che ha innanzitutto ricordato le diciannove esposizioni finora promosse, quasi sempre ospitate a Palazzo Montereale Mantica di Pordenone, ma anche le mostre diventate itineranti che hanno toccato varie città del Paese, a partire dai capoluoghi della Regione Friuli Venezia Giulia, sino ad arrivare a Parma, Roma, Napoli, Belluno, Mestre, Piacenza e altre ancora, nonché, di recente, al Castello di Solfagnano a Perugia, sede del G7 Inclusione e Disabilità.

A nome della Giunta Comunale di Pordenone è poi intervenuta l’assessora alle Politiche Sociali Guglielmina Cucci, che ha sottolineato come «l’Officina dell’Arte sia un luogo aperto alla città e un valore aggiunto che dà lustro alla nostra comunità». «Il lavoro che vi si svolge – ha aggiunto – ha ormai una dimensione nazionale e internazionale e indica una strada da perseguire che la città tutta apprezza».

Da ricordare in conclusione che durante la festa vi è stato anche un collegamento con i dirigenti della Cooperativa Sociale Progetto Dopo di Noi di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) che nel 2019 avevano chiesto alla Fondazione di Pordenone la possibilità di replicare l’esperienza dell’Officina dell’Arte nel loro territorio, ciò che è avvenuto con un lavoro a “quattro mani”, «facendo sì che oggi – dicono da Bambini e Autismo – possiamo dire con orgoglio che in Sicilia c’è il “clone” dell’Officina, che dopo la fase di start up è ora pienamente autonoma e porta avanti con successo il lavoro per cui è stata creata». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: relazioniesterne@bambinieautismo.org.

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