Servizi per le madri (o le aspiranti madri) con disabilità marchigiane: un’indagine

Un’indagine sui servizi sociosanitari, ginecologici-ostetrici, materno-infantili e di accompagnamento alla genitorialità della Regione Marche, per valutarne la capacità di accogliere e supportare le madri (o le aspiranti madri) con disabilità. A condurla è Barbara Alesi, dottoranda all’Università di Macerata. Lo studio prevede interviste semi-strutturate e/o la compilazione di questionari online rivolti a madri o aspiranti madri marchigiane con qualsiasi tipo di disabilità. Invitiamo chi rientra nel profilo a collaborare e chi non ci rientra a contribuire alla divulgazione dell’iniziativa
Madre con disabilità motoria insieme al suo bambino
Una mamma con disabilità motoria insieme al suo bambino

Un’indagine qualitativa e quantitativa sui modelli di intervento, le pratiche e i protocolli diffusi nei servizi sociosanitari, ginecologici-ostetrici, materno-infantili e di accompagnamento alla genitorialità della Regione Marche per valutare la loro capacità di accogliere e supportare le madri (o le aspiranti madri) con disabilità. È quella che sta conducendo Barbara Alesi, dottoranda del corso di Formazione, Patrimonio Culturale e Territori presso l’Università di Macerata.
Lo studio intende indagare l’accessibilità multidimensionale dei servizi menzionati anche attraverso un’attività di raccolta di dati. A tal fine è previsto lo svolgimento di interviste semi-strutturate e/o la compilazione di questionari online finalizzati a rilevare l’esperienza diretta delle madri con disabilità marchigiane, o delle donne con disabilità marchigiane che desiderino intraprendere un percorso di maternità. Ulteriori interviste saranno poi rivolte anche agli operatori e alle operatrici dei servizi coinvolti in questi percorsi.

L’indagine è rivolta alle madri o aspiranti madri con qualsiasi tipo di disabilità. Da parte di chi conduce lo studio vi è infatti la disponibilità a predisporre materiali accessibili a seconda delle esigenze legate al tipo di disabilità di ogni donna e, qualora ce ne fosse bisogno, prevede che esse possano essere accompagnate e supportate da una figura di riferimento nella conduzione dell’intervista o nella compilazione del questionario. Tutte le informazioni raccolte saranno utilizzate per i soli fini legati all’indagine, in modo anonimo e nel rispetto della normativa in materia di privacy.

Si tratta di un’indagine molto importante perché vi sono ancora molte resistenze culturali a riconoscere il diritto delle donne con disabilità ad intraprendere un percorso di maternità, se lo desiderano. E queste resistenze si traducono spesso nella mancata predisposizione di servizi accessibili (fisicamente e strumentalmente), accoglienti e preparati a supportare queste donne nelle loro legittime scelte di vita. Cosa che, è bene sottolinearlo, costituisce un’inaccettabile discriminazione.
Dunque, invitiamo le madri (o le aspiranti madri) con disabilità marchigiane a collaborare all’iniziativa, accettando di farsi intervistare e/o di compilare il questionario online, e raccomandiamo alle persone che non rientrano nel profilo e alle Associazioni di persone con disabilità di contribuire alla divulgazione delle informazioni sull’indagine e di segnalare l’iniziativa alle donne che potrebbero essere interessate.
Il contatto di Barbara Alesi per partecipare all’indagine o richiedere ulteriori informazioni è b.alesi@unimc.it. (Simona Lancioni)

Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso – con minime modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.

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