“SensoriAbile anch’io”: una città migliore per le persone con disabilità visiva

A Padova un progetto di sensibilizzazione sociale che parte da un approccio esperienziale per favorire la consapevolezza sulla disabilità visiva e per migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano alle stesse persone con disabilità visiva. Per la fase sperimentale sono stati coinvolti 12 servizi pubblici e privati della città veneta, mentre la formazione teorica ed esperienziale è stata erogata a 135 persone

Padova, progetto "SensoriAbile anch'io"

Un’iniziativa di formazione esperienziale nell’àmbito del progetto “SensoriAbile anch’io”

Padova al lavoro per diventare una città più inclusiva per le persone con disabilità visiva: si è conclusa la fase sperimentale di SensoriAbile anch’io, progetto di sensibilizzazione sociale sulla disabilità visiva, «per la promozione dell’inclusione e dell’accoglienza delle persone cieche o ipovedenti attraverso un approccio che parte dall’esperienza», come si legge in una nota diffusa dai promotori.
L’iniziativa, pensata, sviluppata e promossa dalla Fondazione Robert Hollman, dall’Università, dal Comune e dall’UICI di Padova (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedneti), oltreché dall’ANIOMAP (Associazione Nazionale Istruttori Orientamento Mobilità Autonomie Personali), con il patrocinio dell’Azienda Ospedaliera di Padova e dell’ULSS 6 Euganea e resa possibile grazie anche al contributo di Itago sgr e Irsap Foundation – vuole appunto favorire una maggiore accessibilità e accoglienza verso chi ha difficoltà visive nella fruizione dei diversi servizi inseriti nel contesto cittadino.

Nel desiderio di coinvolgere le persone con deficit visivo nella promozione di azioni efficaci per l’accessibilità a Padova, a partire dal mese di ottobre dello scorso anno è stato dunque somministrato un questionario a oltre duecento persone con deficit visivo e ai loro caregiver per rilevare eventuali criticità percepite o vissute nella fruizione dei servizi pubblici e privati della città. Da gennaio fino a settembre di quest’anno si è poi svolta la formazione teorica ed esperienziale in dodici servizi coinvolti: è stata proposta prima a tutti i dirigenti e poi, via via, agli operatori la visione asincrona di un filmato di 45 minuti per introdurre alla disabilità visiva.
La parte esperienziale ha previsto un incontro in presenza guidato da équipe multidisciplinari (istruttori di orientamento e mobilità, educatori, terapisti, psicologi) che hanno proposto ai partecipanti una simulazione immersiva di deprivazione visiva, totale e parziale. Avvicinandosi alla diversa prospettiva dell’utente cieco o ipovedente, l’obiettivo è stato suscitare negli operatori riflessioni condivise sul proprio servizio e lavoro, per mettere poi in atto facilitazioni ambientali e relazionali.
A conclusione di ognuno dei dodici incontri esperienziali, insieme agli operatori è stato predisposto un documento “su misura” per il proprio servizio: una sorta di vademecum illustrato con la funzione di strumento operativo per migliorare l’accessibilità e l’accoglienza di ciascuno luogo di lavoro. Per raggiungere i principali obiettivi della progettualità sono state rese protagoniste dodici realtà cittadine, due per ognuna di sei aree di intervento:
° Cultura e turismo: il Centro di Ateneo per i Musei (CAM) e la Rete delle Biblioteche Civiche di Padova.
° Servizi e trasporti: l’Ufficio Anagrafe Centrale del Comune di Padova e l’Academy di Busitalia Veneto.
° Istruzione: il 13° Istituto comprensivo Giuseppe Tartini e il Liceo delle Scienze Umane dell’Educandato Statale San Benedetto.
° Sportiva e del tempo libero: gli impianti sportivi del CUS Padova di Via Corrado e il Parco dei Girasoli al Basso Isonzo.
° Sociosanitaria: l’Hospice Pediatrico Casa del Bambino di Padova e gli Uffici Amministrativi e gli Ambulatori della sede dell’ULSS 6 Euganea di Via degli Scrovegni.
° Commerciale: la filiale di Via VIII febbraio di Intesa San Paolo e l’Agrimercato Coperto Campagna Amica Terre del Santo di Coldiretti Padova.

Per meglio comprendere le necessità dei dodici servizi rispetto alla disabilità visiva e per poter vagliare i risultati e l’eventuale efficacia del progetto, è stato somministrato per tre volte uno stesso questionario (prima della formazione, a due settimane e a tre mesi dall’incontro esperienziale presso il luogo di lavoro) a 27 tra dirigenti e referenti e 108 operatori (dipendenti, collaboratori…) dei dodici servizi partecipanti. Nello specifico, l’89% di coloro che hanno risposto hanno dimostrato un miglioramento per quanto riguarda le conoscenze sulla disabilità visiva; l’81% relativamente all’accessibilità del proprio servizio e il 79% in merito alla relazione e alla comunicazione.
A maggio 2025 gli obiettivi, i contenuti, le modalità e i risultati del progetto saranno presentati nel corso della decima Conferenza Internazionale dell’ICEVI Europe (Supportare i bambini e i giovani adulti con deficit visivo: cosa possiamo fare? Cosa può essere fatto?), che si svolgerà a Padova dal 15 al 17 maggio. (C.C.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Tatiana Mario  (t.mario@fondazioneroberthollman.it).

 

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