Nella Regione Marche sono 1.911 i minori in lista di attesa per una prima valutazione da parte delle Unità Multidisciplinari Età Evolutiva (UMEE), che può attendere fino a cinque anni. Un’attesa che impedisce l’esecuzione di alcuni interventi educativi/riabilitativi importantissimi in età evolutiva e l’attivazione, nel caso di riconoscimento di disabilità, del percorso per il sostegno scolastico, negando così il pieno diritto all’inclusione scolastica. È una situazione grave presente in tutto il territorio dell’AST di Ancona (Azienda Sanitaria Territoriale).
Le dotazioni organiche delle Unità Multidisciplinari presentano inoltre enormi differenze territoriali. Solo due figure (assistenti sociali e psicologhe/i) sono presenti in ogni territorio. Nei Distretti Sanitari di Fabriano e Jesi (150.000 abitanti) è assente dal mese di luglio del 2023 la figura del neuropsichiatra infantile (unica figura dell’équipe che può redigere diagnosi medica). Per l’intero territorio (250.000 abitanti) del Distretto di Ancona la figura del neuropsichiatra è presente per sole 8 ore a settimana. Le/i logopedisti sono presenti in 10 Distretti su 13; le/i neuropsicomotriciste in 6 su 13; le/i fisioterapisti in 5 su 13.
Sono questi solo alcuni dei dati che la Regione Marche ha fornito al consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo a seguito di un accesso agli atti. Dati che le nostre Associazioni avevano richiesto, senza avere riscontro, all’assessore Saltamartini sin dal mese di gennaio di quest’anno.
Si tratta di una situazione gravissima determinata da un abbandono istituzionale ultraventennale che non può più essere tollerato. Non agire per cambiare questa situazione è una colpa che non ha attenuanti. Si parla infatti di liste d’attesa che hanno come effetto la mancata fruizione di interventi importantissimi in età evolutiva o il ricorso, per chi ha risorse economiche, a percorsi educativi e/o riabilitativi a pagamento.
Nessun percorso è stato fatto dalla Regione Marche per la definizione della dotazione minima di personale volta a garantire il rispetto delle funzioni assegnate. Siamo, di fatto fermi, ad una prima regolamentazione risalente a 22 anni fa.
Una lista con 1.911 minori in attesa che può arrivare in alcuni territori anche a 5 anni è un dato impressionante, se consideriamo che tra questi ce ne sono anche potenziali in condizioni di disabilità, per i quali sono ritardati o mai effettuati interventi educativi, riabilitativi e di sostegno scolastico.
Non può esserci alcuna giustificazione per comportamenti omissivi che hanno ricadute pesantissime sulla qualità di vita delle persone, con la negazione, in alcuni casi, del pieno diritto all’inclusione scolastica.
Ci attendiamo dunque interventi immediati da parte di Regione e Aziende Sanitarie, volti a definire standard minimi di personale tarati sulla popolazione residente, così da cessare un’intollerabile discrezionalità territoriale che ha come conseguenza risposte inadeguate e mancato rispetto dei diritti.
A questo link sono disponibili i dati forniti dalla Regione Marche sul tema qui trattato, insieme a un dettagliato commento. Per ulteriori informazioni: grusol@grusol.it.