Il meccanismo del “payback” e il peso sulla vita dei cittadini

Il “payback” nel settore dei dispositivi medici è il meccanismo che si applica quando le Regioni sforano il tetto di spesa preventivato annualmente e che chiama in causa le imprese fornitrici degli stessi dispositivi medici cui viene richiesto di partecipare al ripiano, nella misura del 50% dello scostamento. Ma quali sono le possibili conseguenze di esso sulle vite dei cittadini? Se ne parlerà il 22 novembre a Roma, nell’incontro “Il payback: cosa è e che impatto potrà avere sulla vita dei cittadini”, promosso dall’Academy della FAIS (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati)

FAIS, Roma, 22 novembre 2024«La Sentenza 140/24 della Corte Costituzionale ha respinto le questioni sulla legittimità costituzionale che il TAR del Lazio aveva sollevato sulla normativa riguardante il payback nel settore dei dispositivi medici, ovvero il meccanismo che si applica quando le Regioni sforano il tetto di spesa preventivato annualmente e che chiama in causa le imprese fornitrici di dispositivi medici alle quali viene richiesto di partecipare al ripiano, nella misura del 50% dello scostamento. Questo ha scosso soprattutto il mondo imprenditoriale del settore che denuncia, legittimamente, tutta una serie di ricadute che questa Sentenza porterà all’interno delle aziende che operano in questo campo. Ma quali sono le possibili conseguenze sulle vite dei cittadini, come cambierà il lavoro degli operatori sanitari e di tutti coloro che operano nel settore? Quali scenari si aprono? Chi e come può intervenire per cambiare le cose?»: è per dare seguito a tali quesiti che la FAIS (Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati) ha promosso per la mattinata del 22 novembre a Roma (Sala Conferenze dell’Associazione della Stampa Estera, Palazzo Grazioli, Via del Plebiscito, 102, ore 10.30-13), ma fruibile anche da remoto, l’incontro denominato Il payback: cosa è e che impatto potrà avere sulla vita dei cittadini, prima iniziativa della nuova Academy di FAIS (della quale riferiamo nel box in calce), con il coinvolgimento di esponenti di diverse realtà della società civile «ai quali – dicono i promotori – chiederemo di raccontarci, in modo semplice e comprensibile, la loro realtà dei fatti, in tal modo facendo anche prendere consistenza al principio che vuole le Associazioni dei pazienti attive sia nelle fasi propositive che nei processi decisionali. Un ruolo, questo, che può essere svolto solo attivando processi inclusivi dove ognuno gioca un ruolo importante nella costruzione di un nuovo modo di fare sistema».
Quello del meccanismo legato al payback, va anche ricordato, è un tema che aveva già visto all’inizio di quest’anno la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), come avevamo riferito a suo tempo, sostenere la mobilitazione lanciata dall’organizzazione PMI Sanità (Pubbliche e Medie Imprese Sanità), per chiederne appunto l’abolizione sui dispositivi medici.

Aperto da Pier Raffaele Spena, presidente della FAIS che dialogherà con Nicola Barni, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, l’incontro del 22 novembre prevede poi una tavola rotonda moderata da Fabrizio Marino, giornalista di AboutPharma, cui interverranno Marco Scatizzi, past president dell’ACOI (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani); Rosario Caruso, presidente dell’AIIAO (Associazione Italiana Infermieri di Area Oncologica); Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e consigliere del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro); Adriano Leli, presidente della FARE (Federazione delle Associazioni Regionali Economi e Provveditori della Sanità); Ylenja Lucaselli, componente della V Commissione Parlamentare (Bilancio, Tesoro e Programmazione); Francesca Moccia, vicesegretaria nazionale di Cittadinanzattiva. (S.B.)

Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: Anita Fiaschetti (anitafiaschetti@gmail.com).

L’Academy della FAIS
Il Terzo Settore sta cambiando velocemente, per andare sempre più verso organizzazioni non profit più strutturate e attente ai bisogni dei cittadini; è necessaria, quindi, un’azione comune, per garantire a tutti i volontari e le volontarie la possibilità di essere sempre aggiornati/e e fornire loro gli strumenti per gestire al meglio il proprio lavoro.
In questo contesto è nata la FAIS Academy, con l’obiettivo di garantire un percorso di formazione continua ai cittadini attivi e di fornire strumenti efficaci a chi si impegna per gli altri.
A partire dal 2024 l’Academy, dopo l’esperienza delle precedenti edizioni, si apre anche al confronto con nuove realtà sia associative che istituzionali, con l’obiettivo di creare nuovo valore al servizio della comunità. Per questo saranno organizzati momenti di dibattito e condivisione, dove partendo da un tema definito, sarà possibile conoscere la posizione dei vari soggetti che concorrono a vario titolo a migliorare il sistema sanitario italiano. (A.F.)

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