«Esprimiamo profonda amarezza per quanto accaduto durante la manifestazione BookCity Milano, dove la presentazione di un libro dedicato alla disabilità è stata annullata a causa dell’inaccessibilità del luogo scelto per la presentazione stessa»: lo si legge in una nota diffusa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), ove si sottolinea appunto come «il fatto che una delle relatrici, Valentina Tomirotti, giornalista, attivista e donna con disabilità, non abbia potuto accedere allo spazio per via delle barriere architettoniche rappresenta una discriminazione evidente e un’occasione mancata per promuovere una cultura dell’inclusione».
«È inconcepibile – aggiungono dalla Federazione – che nel 2024 possano ancora verificarsi episodi di esclusione tanto gravi, per giunta in un contesto dedicato alla cultura e al dialogo. Questo episodio, dunque, è emblematico di un problema più ampio: le norme sull’accessibilità esistono, ma non sono sufficienti se non accompagnate da una trasformazione culturale profonda».
«La normativa italiana in materia di accessibilità è chiara – commenta Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH -, eppure le barriere persistono, non solo fisiche ma anche culturali. Quando si organizza un evento pubblico, tanto più se patrocinato dalle Istituzioni, la verifica dell’accessibilità non deve essere un’opzione, ma un prerequisito fondamentale. Questo episodio dimostra quanto sia necessario e urgente investire nell’educazione e nella sensibilizzazione, affinché l’inclusione non sia solo una parola, ma una pratica concreta». (S.B.)
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