Luciano Fumagalli e l’innovazione tecnologica come strumento di inclusione

di Mirella Madeo
L’innovazione tecnologica non è solo un sinonimo di progresso tecnico, ma una leva per migliorare la qualità della vita, in particolare di coloro che affrontano disabilità fisiche o sensoriali. A tal proposito progetti come “ANGELO”, promosso da Luciano Fumagalli, dimostrano che l’innovazione può essere etica, sostenibile e trasformativa, avendo al centro il valore della dignità umana
Luciano Fumagalli
Luciano Fumagalli, che ha promosso il progetto “ANGELO”

L’innovazione tecnologica non è solo un sinonimo di progresso tecnico, ma una leva per migliorare la qualità della vita, in particolare di coloro che affrontano disabilità fisiche o sensoriali. La capacità di essa di abbattere barriere, sia visibili che invisibili, contribuisce a una maggiore autonomia e integrazione sociale.
Questo processo non riguarda solo lo sviluppo di dispositivi sofisticati, ma anche la creazione di strumenti accessibili, economicamente sostenibili e adattati alle esigenze reali degli utenti.
In un mondo in cui oltre un miliardo di persone vive con una forma di disabilità (secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità), investire nell’innovazione tecnologica rappresenta un dovere sociale. Le tecnologie, infatti, non solo favoriscono l’inclusione, ma aiutano a prevenire l’isolamento, un fattore strettamente correlato alla depressione e al declino cognitivo.
Progetti come quello di Luciano Fumagalli, su cui ci soffermeremmo poco oltre, dimostrano che l’innovazione può essere etica, sostenibile e trasformativa, avendo al centro il valore della dignità umana.

Tecnologie assistive: autonomia e accessibilità
Le tecnologie assistive costituiscono una delle applicazioni più concrete e significative dell’innovazione per le persone con disabilità. Questi strumenti, che spaziano da protesi avanzate a dispositivi per la comunicazione aumentativa, permettono di superare le difficoltà quotidiane, migliorando la capacità di lavorare, apprendere e interagire con gli altri.
Per esempio, software come quelli basati sull’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando l’interazione per persone con disabilità visive o uditive, fornendo traduzioni in tempo reale o assistenza vocale personalizzata. E ancora, le sedie a rotelle con guida autonoma o i sensori per il monitoraggio della salute rappresentano un ulteriore passo verso un futuro più autonomo e sicuro per molti utenti.
L’accesso economico e la semplicità d’uso rimangono, tuttavia, sfide cruciali, che progetti come ANGELO cercano di affrontare.

Il progetto ANGELO di Luciano Fumagalli: amplificare le emozioni
ANGELO è un esempio eccellente di come la tecnologia possa essere sviluppata con un approccio centrato sulla persona. La pandemia da Covid-19 ha evidenziato quanto le difficoltà di comunicazione possano isolare le persone, soprattutto gli anziani. Questo dispositivo, ideato per amplificare il suono e migliorare la comprensione del parlato, si distingue per semplicità, accessibilità economica e adattabilità. Esso, infatti, non solo restituisce dignità e socialità alle persone ipoacusiche, ma rappresenta anche un’opportunità per comunità e istituzioni.
L’uso di componenti open-source [di libera fruibilità, N.d.R.] e di materiali facilmente reperibili sottolinea l’importanza di democratizzare la tecnologia, rendendola disponibile a tutti.
Le ambizioni del progetto, che include l’utilizzo nelle biblioteche con il claim ANGELO, emozioni… in prestito, aprono nuovi spazi di interazione sociale per chi spesso è costretto ai margini.

Innovazione frugale: un modello sostenibile
L’approccio frugale utilizzato da Fumagalli dimostra che non è necessario disporre di grandi risorse per avere un impatto significativo. Soluzioni come ANGELO rispondono a bisogni reali senza sacrificare la qualità o l’efficacia. Questo modello, infatti, non solo si applica a contesti con risorse limitate, ma può anche stimolare una riflessione su come ottimizzare i costi e ampliare l’accesso alle tecnologie nei Paesi a basso reddito.
L’innovazione frugale, combinata con la collaborazione tra esperti, istituzioni e comunità, rappresenta un nuovo paradigma per progettare tecnologie che non solo risolvono problemi, ma lo fanno in modo sostenibile e inclusivo.

Il futuro dell’innovazione inclusiva
Il futuro dell’innovazione inclusiva passa attraverso la creazione di reti di collaborazione tra enti pubblici, privati e organizzazioni non governative. Investire in progetti come quello di Luciano Fumagalli significa costruire un mondo in cui nessuno venga lasciato indietro e la tecnologia dev’essere progettata non solo per impressionare, ma per servire, rispondendo alle esigenze della vita quotidiana.
Immaginare un futuro dove dispositivi come ANGELO siano disponibili a livello globale significa credere in una società più equa e giusta. Ogni passo in questa direzione rafforza l’idea che la tecnologia possa essere un vero ponte verso l’inclusione e la partecipazione sociale.

Per approfondire ulteriormente accedere a questo link.

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