Oggi, 20 novembre è la Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, un’occasione per riflettere, in tutto il mondo, sull’importanza di tutelare e promuovere i diritti di bambini, bambine e adolescenti, soprattutto nei contesti più difficili. La data non è casuale: il 20 novembre 1989, infatti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il trattato sui diritti umani più ratificato al mondo, con ben 196 Paesi firmatari.
«I rapidi cambiamenti globali stanno mettendo in discussione le basi stesse dell’infanzia del futuro. Conflitti e gravi violazioni dei diritti minano uno dei principi fondamentali dell’umanità: il diritto alla cura e alla protezione dei bambini», sottolinea l’UNICEF, che oggi lancia il nuovo rapporto intitiolato La condizione dell’infanzia nel mondo. Il futuro dell’infanzia in un mondo in trasformazione, secondo il quale un futuro difficile attende i bambini nel 2050, in un mondo trasformato da crisi climatiche estreme, spostamenti di popolazione e disparità tecnologiche.
Nel rapporto si legge che «nel decennio 2050-2059, si prevede, rispetto agli anni 2000, un numero di bambini esposti a ondate di calore estreme otto volte superiore, un numero di bambini esposti a inondazioni fluviali estreme tre volte superiore e un numero di bambini esposti a incendi boschivi estremi quasi doppio». Inoltre, nel 2050 la popolazione di bambini «scenderà al di sotto del 40% in Africa, rispetto al 50% degli anni 2000. Scenderà al di sotto del 17% in Asia orientale e in Europa occidentale, dove i bambini rappresentavano rispettivamente il 29% e il 20% della popolazione negli anni 2000».
C’è tuttavia anche una nota positiva: «Si prevede che l’aspettativa di vita alla nascita aumenterà. Anche l’accesso dei bambini all’istruzione è aumentato negli ultimi 100 anni e si prevede che quasi il 96% dei bambini a livello globale avrà almeno un’istruzione primaria nel 2050, rispetto all’80% degli anni 2000».
Si concentra invece sul presente Save the Children, mettendo in evidenza che «circa un miliardo di minori in tutto il mondo ogni anno è colpito dalla violenza, quasi uno su 5 nel 2023 viveva in una zona di guerra, 1 bambino ogni due secondi è nato in condizioni di fame e quest’anno 1 su 8 a livello globale ha subito uno dei 10 maggiori eventi meteorologici estremi».
«A 100 anni dall’adozione a Ginevra della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo da parte della Società delle Nazioni, documento redatto dalla fondatrice di Save the Children, Eglantyne Jebb – come ricorda l’organizzazione internazionale che si dedica ogni giorno a salvare i bambini e a promuoverne i diritti – ancora tanti sono i passi da compiere, perché a tutt’oggi i diritti dei minori troppe volte non vengono rispettati e le disuguaglianze aumentano. Garantire la fine della violenza, cibo, educazione, case sicure e la partecipazione dei minori sono i cambiamenti che giovani e adolescenti auspicano».
«L’umanità deve al bambino il meglio che ha da dare», si legge in questo documento che precorse la citata Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia del 1989, di cui quest’anno ricorre il 35° anniversario: vale anche per i bambini, le bambine e gli adolescenti con disabilità, “i più vulnerabili tra i vulnerabili”, come purtroppo siamo spesso costretti a ricordare sulle nostre pagine. (Carmela Cioffi)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° Unicef, press@unicef.it.
° Save the Children Italia, ufficiostampa@savethechildren.