Il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata ha organizzato per martedì 26 novembre un seminario fruibile anche online dal titolo Violenza contro le donne con disabilità: riflessioni e prospettive pedagogiche.
L’iniziativa si colloca nell’àmbito del corso di Pedagogia delle Disabilità e rientra tra le celebrazioni legate alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne del 25 novembre.
All’incontro interverranno Arianna Taddei, professoressa associata di Didattica e Pedagogia Speciale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università ospitante e chi scrive, Simona Lancioni, in qualità di responsabile di Informare un’h – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e curatrice di una sezione documentaria online dedicata alle donne con disabilità (che affronta anche il tema della violenza). Parteciperà inoltre Barbara Alesi, dottoranda presso la medesima Università.
Tra le tante attività svolte da Taddei è importante segnalarne l’attenzione alle questioni connesse al binomio genere-disabilità in prospettiva intersezionale. Possiamo dire che è stato proprio questo suo interesse a farci conoscere qualche anno fa, quando, in occasione della pubblicazione della sua opera Come fenici. Donne con disabilità e vie per l’emancipazione (FrancoAngeli, 2020), ci concesse un’intervista (la si legga a questo link).
Purtroppo in Italia il tema della violenza nei confronti delle donne con disabilità è ancora poco conosciuto, e anche quando se ne parla vi è la tendenza a focalizzarsi sugli aspetti sanzionatori (“aumentiamo le pene” è il mantra che viene ripetuto). Ma le sanzioni (che giustamente ci devono essere, e devono essere congrue) si applicano a fronte di un reato già commesso. Sotto questo profilo la prospettiva pedagogica offre invece la preziosa possibilità di lavorare sugli aspetti della prevenzione e della consapevolezza.
Non solo. L’approccio sanzionatorio può creare l’illusione che il tema della violenza sia una responsabilità della sola persona che la commette, e dunque può indurre a trascurare gli aspetti culturali che contribuiscono a “creare le condizioni” che rendono possibile che la violenza si concretizzi, aspetti che invece si prestano ad essere proficuamente indagati proprio assumendo una prospettiva pedagogica e intersezionale. (Simona Lancioni)
Il seminario del 26 novembre si svolgerà dalle 14 alle 17 nell’Aula 10 del Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni Culturali e del Turismo dell’Università di Macerata (questo il link per seguirlo online). Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi direttamente alla professoressa Arianna Taddei: arianna.taddei@unimc.it.
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso – con minime modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.
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