Amore sì, paura no, consapevolezza sempre: sono queste le “parole d’ordine” che la nostra Associazione [AIPD-Associazione Italiana Persone Down, N.d.R.] lancia, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne di oggi, 25 novembre, un tema che da sempre ci vede impegnati, al fianco delle ragazze e delle donne con sindrome di Down, in progetti di educazione all’affettività e alla sessualità. Perché una vita affettiva ricca è un sogno e un diritto per tutti: tante sono infatti le coppie che abbiamo visto nascere e che abbiamo accompagnato durante il loro percorso di crescita e consapevolezza. Tanti i progetti dedicati a condividere informazioni, buone prassi, esperienze per costruire una vita affettiva sana.
Amicizia, amore, sesso è una delle iniziative – e anche il titolo di uno dei volumi realizzati dalla nostra Associazione per Erickson – in cui più si è parlato di queste tematiche. L’affettività vissuta come opportunità e ricchezza, innanzitutto, senza dimenticare, però, qualche indicazione utile, per riconoscere abusi e violenze di cui purtroppo spesso sono vittime le donne con disabilità, specialmente intellettiva.
Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Osservatorio Nazionale di Non Una di Meno, nel 2024 sono state 108 le vittime di femminicidio: tra queste, 14 avevano una disabilità o una malattia grave, spesso cronica o degenerativa. Per questo portiamo avanti con continuità i progetti e i corsi di educazione alla sessualità, offrendo occasioni di formazione, confronto e riflessione alle persone con sindrome di Down, donne e uomini, ma anche alle loro famiglie e agli operatori. Perché tutti possano, ciascuno per la propria parte, contribuire ad assicurare relazioni affettive sane, in cui il rispetto e la dignità e non vengano mai a mancare.
Le donne con disabilità hanno una probabilità fino a tre volte superiore rispetto alle donne senza disabilità di subire violenze fisiche, sessuali o psicologiche. Quelle con disabilità intellettive affrontano una vulnerabilità ancora maggiore, a causa di fattori come la dipendenza da assistenti, la difficoltà a denunciare e la stigmatizzazione.
Secondo gli ultimi dati ISTAT 2019 sul tema, una donna su tre con disabilità subisce abusi, e il rischio è più elevato per chi ha difficoltà cognitive. Allargando lo sguardo al resto del mondo, la situazione non è meno grave: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 50% delle donne con disabilità subisce violenze nel corso della vita. L’Unicef sottolinea a sua volta che per le ragazze e le donne con disabilità intellettive il rischio di abusi e violenze sessuali è fino a 10 volte più alto rispetto alle loro coetanee senza disabilità.
Oggi, dunque, la nostra Associazione si unisce all’appello lanciato su queste stesse pagine dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap): «È fondamentale, per dare voce alle donne con disabilità che troppo spesso rimangono invisibili, sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di prevenire e contrastare ogni forma di violenza, chiedendo azioni concrete alle Istituzioni per proteggere le donne, promuovendo una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, garantire la giustizia».
Come poi sottolinea il nostro presidente nazionale Gianfranco Salbini, «continueremo a portare avanti, con l’impegno e la motivazione di sempre, progetti, ricerche e attività che aiutino le ragazze e le donne con sindrome di Down ad essere capaci di costruire relazioni affettive sane e di riconoscere i segnali di abuso, prepotenza, violenza che troppo spesso minacciano le donne, sia queste con o senza disabilità. Offriamo pertanto la nostra disponibilità e le nostre competenze a tutte le istituzioni, educative, culturali e politiche, per costruire insieme strumenti di informazione, sensibilizzazione e prevenzione che possano aiutare, in ogni contesto possibile, a creare una cultura del rispetto e dell’inclusione, in cui la violenza e l’abuso non possano trovare spazio».
Da ricordare, in conclusione, che la maggior parte delle nostre Sezioni territoriali, oltre ad avere un’attenzione costante su questi temi, ha messo in campo progetti e azioni in occasione della Giornata di oggi 25 novembre. Tra queste, c’è l’AIPD del Sud Pontino, che ha fatto sue, in occasione della Giornata, le parole della canzone di Ermal Meta Vietato morire: «Cambia le tue stelle se ci provi riuscirai, e ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai. Figlio mio ricorda bene che la vita che avrai non sarà mai distante dall’amore che dai». E hanno lanciato lo slogan Stop alla violenza di genere, mettendoci la faccia: hanno infatti pubblicato le loro foto, macchiandosi il viso con l’inchiostro rosso, colore simbolo di questa giornata importante!
E si tingono di rosso anche le ragazze dell’AIPD di Caserta, per dire il loro “no” alla violenza sulle donne, perché «L’amore non colpisce in faccia mai».