La mostra fotografica Più di mille parole. Dialogo tra Gianni Moretti e l’Archivio fotografico del Pio Istituto dei Sordi, inaugurata a Milano il 5 dicembre e aperta fino al 12 gennaio 2025, racconta la storia dell’Istituto, attraverso il linguaggio dell’arte e le nuove tecnologie, fondendo analogico e digitale
Ogni immagine esposta racchiude in sé più di mille parole: quelle che spesso non riusciamo a condividere con le persone che hanno fatto parte del nostro percorso di crescita. Stiamo parlando della mostra Più di mille parole. Dialogo tra Gianni Moretti e l’Archivio fotografico del Pio Istituto dei Sordi, inaugurata ieri, presso la Casa della Memoria di Milano.
In occasione del 170° anniversario dalla sua fondazione, il Pio Istituto dei Sordi di Milano, in collaborazione con il Comune del capoluogo lombardo, all’interno della nona edizione di Cantierememoria 2024-2025 – Pace è libertà, con il patrocinio dell’ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e l’ulteriore contributo della Fondazione di Comunità Milano, ha presentato l’esposizione di cui si è detto, aperta ad accesso libero fino al 12 gennaio del nuovo anno.
Inaugurata alla presenza tra gli altri dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, della dirigente dell’Unità Progetti Speciali e Fabbrica del Vapore Maria Fratelli, e del presidente del Pio Istituto dei Sordi Marco Petrillo, la mostra racconta la storia dell’istituzione, assumendo, per la prima volta, un punto di osservazione il più possibile “ad altezza studente”, attraverso il linguaggio dell’arte e le nuove tecnologie, fondendo analogico e digitale.
Affidandosi infatti alle immagini e ai racconti di ex allievi, che prendono vita grazie alla realtà aumentata, l’esposizione guarda all’esperienza scolastica come ad uno spazio delle relazioni con l’altro e della crescita personale. «Ne nasce – sottolineano dal Pio Istituto dei Sordi – un percorso che riprende un pezzo di storia poco nota che però appartiene a tutte e tutti: quella di bambine e bambini sordi cresciuti al Pio Istituto dei Sordi di Milano. Gli scatti in bianco e nero, conservati nel nostro archivio fotografico, diventano la base per raccontare il lungo percorso d’inclusione delle diversità nel nostro Paese e, a un tempo, il materiale che l’artista Gianni Moretti utilizza e trasforma nella sua installazione volta a farci comprendere perché questa storia è anche la nostra storia. Partendo dunque da questa riflessione, l’intervento artistico è volto a indagare proprio la relazione con l’altro, creando un tappeto di immagini su cui muovere passi leggeri, togliendosi le scarpe e andando alla scoperta di quei frammenti di vita racchiusi negli album dell’Archivio».
Su questo “tappeto”, dove si intrecciano storie raccontate attraverso contenuti multimediali accessibili tramite la app ideata, progettata e realizzata dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, con le docenti Silvia Marcante e Sara Meroni di Rataplan, sono depositate milleuna tessere in metallo che riportano la scritta “a te” preceduta da uno spazio vuoto. Al visitatore la facoltà di riempire quello spazio attraverso un gesto che vale “più di mille parole”, raccogliendo una tessera, a patto di donarla a qualcuno che è stato o è importante per la sua vita. (C.C.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Francesca Di Meo progetti@pioistitutodeisordi. org.
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