Dopo che nel settembre scorso è stato emanato il Decreto Ministeriale concernente la ricostituzione dell’Osservatorio Scolastico sull’Inclusione che aveva ormai cessato di funzionare per normali termini di decadenza, per tale organismo – per altro non ancora convocato – si prospetta tantissimo lavoro. «Si formulano dunque i migliori auguri di pronta convocazione e insediamento – scrive Salvatore Nocera», per un rapido e proficuo lavoro
Il sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il 10 settembre scorso il Decreto Ministeriale n. 185 concernente la ricostituzione dell’Osservatorio Scolastico sull’Inclusione che aveva ormai cessato di funzionare per normali termini di decadenza.
Non vi sono differenze sostanziali tra il Decreto precedente del 2017 e quello attuale. Si ribadisce infatti che l’Osservatorio si compone di due organi: il Comitato Tecnico Scientifico, che ha i compiti principali di consulenza e pareri al Governo, e la Consulta delle Associazioni, che ha compiti più di dialogo e interlocuzione per fornire proposte al Comitato Tecnico Scientifico. Le uniche differenze che si osservano riguardano in primo luogo la possibilità di invitare a partecipare alle riunioni del Comitato Tecnico Scientifico l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e il Garante Nazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, istituito col Decreto Legislativo Decreto Legislativo 20/24.
Altra differenza è la possibilità di riunioni a distanza, norma che è frutto dell’esperienza maturata durante il periodo della pandemia. Conseguentemente, nell’ultimo Decreto non compare più la possibilità per i partecipanti del rimborso per le spese di viaggio. Inoltre, un’altra novità è l’esplicitazione all’articolo 6 della presenza dei Presidenti di FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) alle riunioni della Consulta, cosa che mancava nel precedente Decreto; ciò dovrebbe essere stato la conseguenza di una svista, dal momento che i due Presidenti erano già previsti, come lo sono adesso, quali membri effettivi del Comitato Tecnico Scientifico.
Un’ultima differenza riguarda l’individuazione specifica delle Associazioni nazionali componenti la Consulta: esse debbono rispettare, come nel precedente Decreto, i due requisiti previsti all’articolo 4 di essere presenti in almeno cinque Regioni e di avere almeno 3.000 iscritti. In più, nel nuovo Decreto è specificato che le Associazioni Nazionali verranno «individuate da separato Decreto Ministeriale».
Risulta strano che alla pubblicazione di tale Decreto sia stata data scarsissima pubblicità sui mezzi di comunicazione ad eccezione di «OrizzonteScuola.it». Eppure, questo Decreto era molto atteso dalle Associazioni, poiché il precedente Osservatorio era rimasto inattivo per quasi tutto l’ultimo anno.
Il nuovo Osservatorio avrà un grandissimo lavoro da svolgere, dal momento che, a causa del succedersi di diversi governi dal 2015 ad oggi, non è stato ancora possibile dare concreta attuazione ai princìpi indicati nella Legge 107/15, che hanno avuto un’esplicitazione normativa tramite il Decreto Legislativo 66/17. Di quest’ultimo, infatti, manca ancora la concreta attuazione dell’articolo 3 sulla formulazione da parte del Ministero del Profilo Professionale Nazionale degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, nonché la questione dell’assistenza igienica agli alunni/alunne con disabilità, compito assegnato dall’articolo 3 ai collaboratori scolastici, che ancora in Sicilia, e in generale al Sud Italia, è abbondantemente disattesa. E ancora, manca l’attuazione dell’articolo 4 concernente l’individuazione degli indicatori-descrittori per valutare la qualità dell’inclusione realizzata nelle singole scuole e nelle singole classi, dell’articolo 5 concernente il nuovo sistema di certificazione degli alunni con disabilità e la formulazione del loro Profilo Dinamico Funzionale.
Nel dicembre 2022 sono state emanate le Linee Guida per la formulazione di tale nuovo Profilo Dinamico Funzionale e sono stati emanati pure i nuovi modelli di PEI (Piano Educativo Individualizzato), in allegato al Decreto Interministeriale 182/20, integrato con il Decreto Ministeriale 53/23. Tali nuovi modelli, però, non possono ancora pienamente essere utilizzati perché non è ancora disponibile la piattaforma su cui dovrebbero funzionare.
Inoltre, manca ancora l’attuazione dell’articolo 6 sul Progetto di Vita, del quale il PEI è parte integrante, dal momento che la dettagliata articolazione normativa di esso, contenuta nel Decreto Legislativo 62/24, è attualmente soggetta a sperimentazione ed entrerà definitivamente e obbligatoriamente in vigore solo nel 2026.
Proseguendo ulteriormente, va rilevata la mancanza all’appello anche dell’attuazione dell’articolo 9 concernente i GIT (Gruppi per l’Inclusione Territoriale) che, avviati, sono stati immediatamente sospesi. Questa è una lacuna normativa molto grave, perché i GIT sostituiscono i GLIP (Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali) di cui all’articolo 15 della Legge 104/92. Tali Gruppi, come adesso i GIT, avevano il compito fra l’altro di provvedere alla stipula degli Accordi di Programma per l’inclusione scolastica, previsti già dall’articolo 13, comma 1, lettera a della stessa Legge 104/92, che tanto hanno giovato, laddove stipulati, alla qualità dell’inclusione scolastica di quei territori.
Mancano infine anche l’attuazione dell’articolo 11 sull’istituzione delle «sezioni dei docenti per il sostegno didattico», dell’articolo 12 sui corsi di specializzazione biennale per l’inclusione scolastica nelle scuole dell’infanzia e primarie, dell’articolo 13 sull’obbligo di formazione in servizio dei docenti, dell’articolo 14 sulla continuità didattica, che era stata ripresa nell’articolo 8 del Decreto Legge 71/24, ma immediatamente rinviata all’anno successivo, e l’attuazione dell’articolo 16 sulla realizzazione dell’istruzione domiciliare.
Quasi tutte queste norme necessitano solo di Decreti Ministeriali per la loro attuazione, e quindi ci si augura che il nuovo Osservatorio possa fornire il prescritto parere al Ministero, che si spera riesca a sottoporre ad esso le bozze di tali Decreti fin dall’inizio del suo funzionamento.
Come si vede, per il nuovo Osservatorio di lavoro ce n’è tantissimo. È invece strano che siano trascorsi quasi tre mesi e che ancora l’Osservatorio stesso non venga convocato.
Si formulano dunque i migliori auguri di pronta convocazione e insediamento, per un rapido e proficuo lavoro.
*Il presente contributo è già apparso in «Tecnica della Scuola.it» e viene qui ripreso, con alcune modifiche dovute al diverso contenitore, per gentile concessione.
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