Riccardo Bonacina, punto di riferimento per il Terzo Settore italiano

Anche la redazione di Superando si unisce al cordoglio per la scomparsa di Riccardo Bonacina, fondatore nel 1994 di «Vita», testata costruita sulla base di un’alleanza fra un gruppo di giornalisti e una rete di organizzazioni non profit, che seppe cogliere un bisogno reale di rappresentanza e racconto dei temi del sociale e dell’impegno civile
Riccardo Bonacina
Riccardo Bonacina (1954-2024)

Anche la redazione di Superando si unisce al cordoglio per la scomparsa di Riccardo Bonacina, fondatore nel 1994 di «Vita», ove viene definito oggi, dall’attuale direttore della testata Stefano Arduini, come «un grande maestro e amico per tanti di noi che, come me, insieme a lui hanno percorso un lungo tratto di vita che non si può definire solo professionale».

Nato nel 1954, dopo l’esperienza in Fininvest e in Rai, trent’anni fa, come detto, Bonacina fondò «Vita», il cui primo numero uscì il 27 ottobre 1994, e «che allora – scrive ancora Arduini – in molti definirono “L’Espresso del sociale”, un giornale quasi clandestino, certamente ribelle nato da “un moto di rabbia”, come Riccardo amava ricordare, di fronte al fatto che nella dieta mediatica di allora i temi del sociale e dell’impegno civile erano considerati ancillari: buone azioni di buona gente, ma che in fondo contavano poco. Non era così. E 30 anni di storia dimostrano che quell’intuizione, costruita sulla base di un’alleanza fra un gruppo di giornalisti e un network di organizzazioni non profit (il comitato editoriale), aveva colto un bisogno reale di rappresentanza e racconto».

Insieme dunque al Forum Nazionale del Terzo Settore, che in una nota definisce Bonacina come un reale «punto di riferimento per il Terzo Settore italiano, stimato giornalista, uomo di forti valori e grande etica, dedicato fino all’ultimo alla causa sociale», ricordando come i percorsi di «Vita» e del Forum stesso siano iniziati «sulla base degli stessi princìpi e nello stesso periodo, avendo come obiettivo condiviso la valorizzazione di un modello di società più giusta e inclusiva e il perseguimento dello sviluppo sociale», la nostra redazione invia un abbraccio ai familiari e a tutta la redazione di «Vita».

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