“Pensiero Imprudente”: ciao Riccardo!

di Claudio Imprudente
«Oltre a nutrire per lui sentimenti di profonda stima e gratitudine – scrive Claudio Imprudente -, per me Riccardo Bonacina è sempre stato uno dei massimi pionieri di un percorso culturale rivoluzionario sulla disabilità e l’inclusione sociale»
Riccardo Bonacina
Riccardo Bonacina, fondatore di «Vita», recentemente scomparso

Mentre sceglievo dei “reperti storici” per realizzare il video promozionale del mio ultimo libro, Scritti Imprudenti. Idee e riflessioni intorno alla disabilità (edizioni la meridiana, 2024), mi sono imbattuto in una intervista che il mio caro amico e collega Riccardo Bonacina – fondatore e per tanti anni direttore della piattaforma del Terzo Settore e dell’innovazione sociale, VITA non profit – mi ha rivolto nel corso della trasmissione televisiva Il coraggio di vivere, andata in onda su Rai 2 nel 1993.
Ma chi l’avrebbe mai detto, che dopo aver riguardato questo bel video, ci avresti lasciato nei giorni seguenti?

Come ben sapete, in quegli anni era piuttosto inusuale che una persona con disabilità apparisse in diretta sul piccolo schermo, e che per di più condividesse dei contenuti culturali ben lontani dalla visione pietistica sulle persone con disabilità, molto radicata in quel periodo.
Bonacina, ponendomi alcune domande – Cos’è la fortuna per te? / Cos’è la diversità? / Quando l’assistenza e la carità sono un’offesa? / Cos’è il coraggio? – ci ha “messo la faccia”, prendendosi una grossa responsabilità che sicuramente ha aiutato a scardinare molti pregiudizi e stereotipi sulla diversità.
Infatti, come rievocato in un post sulla pagina Facebook dell’Associazione Centro Documentazione Handicap – Cooperativa Accaparlante: «Riccardo ha sempre perseguito un’informazione priva di sensazionalismi, uno sguardo critico e generativo, dimostrandoci che si può e si deve raccontare la realtà prima delle teorie e delle opinioni».

Per tornare alle prime domande: allora rispondevo che la fortuna per me non era legata al camminare, ma al vivere la propria condizione di deficit.
Riascoltando la mia risposta mi sono meravigliato di come siano attuali questi concetti. Ancora adesso sono convinto che la fortuna non sia essere autosufficienti, non sia fare le cose da soli, perché tutte e tutti abbiamo bisogno di relazioni.
Dunque, a mio parere, tutta l’ideologia dell’autonomia è solo un’utopia. Credo che per quegli anni fosse una vera rivoluzione culturale e politica.

Claudio Imprudente
Claudio Imprudente, che cura per Superando la rubrica “Pensiero Imprudente”

Come cantava Giorgio Gaber in una delle sue canzoni più famose, La Libertà (1972): «La libertà non è star sopra un albero / Non è neanche avere un’opinione / La libertà non è uno spazio libero / Libertà è partecipazione».
Inoltre, alla seconda domanda – Che cos’è la diversità? – rispondevo così: «Un valore per l’uomo, perché tutti siamo diversi: l’uguaglianza è un’utopia».
Per le altre domande vi invito a guardare quella storica puntata del Coraggio di vivere.

Purtroppo i concetti trattati in quella trasmissione adesso vengono presi in considerazione marginalmente, eppure se vogliamo contribuire ad una umanità più accogliente e inclusiva, bisogna continuare a premere l’acceleratore per far girare il motore, come ha fatto Riccardo.
Oltre a nutrire per lui sentimenti di profonda stima e gratitudine, per me Bonacina è sempre stato uno dei massimi pionieri di un percorso culturale rivoluzionario sulla disabilità e l’inclusione sociale.
Perciò, ho voluto salutarlo con queste semplici parole: «[…] Ricordo bene, e con grande affetto, tutte le volte in cui, agli esordi di entrambi, mi hai invitato in televisione, quando la disabilità non era visibile come adesso e tu, come sempre, hai avuto un pensiero in più. Grazie di tutto e fai un buon viaggio».

E con questo ricordo, vi auguro un buon Natale e un felice anno nuovo.
Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.

Pensiero Imprudente
Dalla fine del 2022 Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa suo spazio fisso che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale sta impreziosendo le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
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