«Il recente testo di modifica dell’articolo 187 del Codice della Strada – scrive Giovanni Battista Pesce, presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), rivolgendosi direttamente al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e ai Parlamentari componenti le Commissioni di Senato e Camera competenti per i trasporti e la salute – determina un grave impatto su quanti, come le persone con epilessia o altra patologia, assumono a scopo e in dosi terapeutiche sostanze stupefacenti e psicotrope, pur essendo riconosciuti o riconoscibili idonei alla guida dei veicoli a motore con patenti, appunto con limitazioni, per la loro condizione patologica»
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e ai Parlamentari componenti le Commissioni di Senato e Camera competenti per i trasporti e la salute: nella piena condivisione di determinare la massima tutela dell’intera Comunità verso quanti usano ed abusano per scopi “ludici” di sostanze stupefacenti e psicotrope, conducendo veicoli a motore sotto gli effetti di dette sostanze, la nostra Associazione [AICE-Associazione Italiana Contro l’Epilessia] intende evidenziare come il testo di modifica dell’articolo 187 del Codice della Strada [Legge 177/24, “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”, N.d.R.] determini un grave impatto su quanti, come le persone con epilessia o altra patologia, assumano a scopo e in dosi terapeutiche tali sostanze, pur essendo riconosciuti o riconoscibili idonei alla guida dei veicoli a motore con patenti, appunto con limitazioni, per la loro condizione patologica.
Decine di migliaia di persone con epilessia e ancor di più con altre patologie – pronti ad essere smentiti se per errata lettura del testo di legge -, non possono più pertanto condurre veicoli a motore per cui erano stati autorizzati, pur con limiti per detta condizione, sulla base di precise certificazioni di specialisti del Servizio Sanitario Nazionale e grazie, proprio alle terapie loro prescritte (Decreto Legislativo 59/11). A quanti in simile condizione patologica e terapeutica verrà dunque d’ora in poi impedito il possibile certificato d’idoneità alla guida con ricadute devastanti per il singolo, la sua famiglia e la stessa Comunità. È questa una discriminazione per la stessa terapia che li rendeva idonei alla guida e senza alcuna rilevanza statistica di essere soggetti causa d’incidenti fuori dalle frequenze medie o “di moda”.
Qualora si condividesse il nostro rilievo e se ne verificasse il reale discrimine, con lo spirito propositivo che da sempre caratterizza la nostra e tutte le Associazioni aderenti alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), si crede , nella piena condivisione dello spirito che ha determinato la modifica dell’articolo di cui si tratta, che si possa rimuovere l’imprevisto riflesso discriminante per quanti assumano le suddette sostanze a scopo terapeutico, per altro “sì da renderli idonei alla guida stessa dei veicoli a motore”, adottando l’inserimento, laddove verrà rietnuto opportuno, del seguente emendamento: «…fatte salve le persone che assumano dette sostanze per scopo terapeutico a fronte di precisa prescrizione medica e nei dosaggi previsti dalla stessa».
Al momento, la nostra Associazione ha dato indicazione alle persone con epilessia, idonee alla guida e in terapia con dette sostanze (per altro non curative, ma sedanti solo i sintomi della patologia), di condurre il veicolo sempre in possesso di copia della certificazione medico specialistica.
Grati dunque per l’attenzione, cogliamo l’occasione per rinnovare richiesta di sostegno, facendo sì che in questa Legislatura venga approvata la Legge che dia piena cittadinanza alle persone con epilessia, in trattazione sul Disegno di Legge n. 898 e collegati in Senato.
*Presidente dell’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), assaice@gmail.com.
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