«Abilitazioni discutibili, comportamenti inaccettabili e, in alcuni casi, violenti, non sono più tollerabili. Chiediamo misure concrete per garantire che tutti i docenti di sostegno siano selezionati e formati in modo rigoroso e continuativo, con particolare attenzione alle competenze specialistiche necessarie per supportare in maniera efficace e rispettosa gli studenti e le studentesse con disabilità»: lo dicono dalla Federazione FISH, commentando l’arresto di un’insegnante di sostegno in Campania, sulla base di «accuse gravissime, se confermate»
«Servono controlli seri, continui, formazione iniziale e in servizio e verifiche rigorose sulla qualità e sull’etica dei docenti, e non solo dei docenti, per garantire un’istruzione di qualità. Occorre costruire un sistema trasparente e responsabile, in grado di rispondere alle esigenze dei nostri studenti e studentesse. Non possiamo più accettare un sistema che tratta gli alunni e le alunne come numeri, che finge inclusione, ma poi abbandona gli studenti le famiglie al loro destino. I nostri figli non sono un banco di prova per chi cerca un lavoro facile. I nostri alunni e alunne, studenti e studentesse, le nostre famiglie meritano più rispetto»: è questa la presa di posizione espressa da Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie), commentando la notizia dell’arresto di un’insegnante di sostegno in Campania, accusata di avere tenuto comportamenti di natura sessuale con alcuni alunni della scuola media dove svolgeva il proprio ruolo. «Accuse gravissime – sottolineano dalla Federazione -, qualora dovessero essere confermate».
«Esprimiamo profonda preoccupazione per questi fatti – si legge poi nella nota diffusa dalla FISH – e per la condizione attuale del sistema scolastico italiano, in particolare per quanto concerne il reclutamento e la formazione dei docenti di sostegno. Troppe volte, infatti, ci troviamo di fronte a situazioni in cui l’insegnamento di sostegno viene percepito come una via di ripiego per entrare nel mondo della scuola, senza che i docenti siano dotati delle competenze, della vocazione e della preparazione adeguata. Questo non solo compromette la qualità dell’insegnamento, ma soprattutto limita il diritto all’inclusione e all’educazione di qualità per gli studenti e le studentesse con disabilità, privandoli del necessario supporto di cui hanno urgente bisogno».
«Abilitazioni discutibili, comportamenti inaccettabili e, in alcuni casi, violenti, non sono più tollerabili – prosegue la nota -. Per questo chiediamo con forza che vengano adottate misure concrete per garantire che tutti i docenti di sostegno siano selezionati e formati in modo rigoroso e continuativo, con particolare attenzione alle competenze specialistiche necessarie per supportare in maniera efficace e rispettosa gli studenti e le studentesse con disabilità. A tal proposito invitiamo le Istituzioni a intervenire con urgenza per risolvere queste problematiche, rivedendo le modalità di abilitazione, formazione e reclutamento, al fine di tutelare il diritto all’inclusione e alla qualità dell’educazione per tutti».
«È inaccettabile – concludono dalla FISH – che il sistema scolastico sembri talvolta un “ammortizzatore sociale” per diplomati e laureati in cerca di un’occupazione. Il ruolo educativo, soprattutto per gli studenti e le studentesse con disabilità, richiede una preparazione seria, un’etica rigorosa e un profondo rispetto per la dignità umana. Ribadiamo pertanto la necessità di adottare con immediatezza strumenti normativi concreti per garantire trasparenza e qualità nell’insegnamento. È necessario, ad esempio, applicare pienamente il cosiddetto Freedom of Information Act (Decreto Legislativo 97/16*), permettendo a cittadini, genitori e istituzioni di vigilare sull’operato della scuola. Dirigenti scolastici, genitori e ispettori ministeriali devono essere messi nelle condizioni di verificare con serietà la preparazione e l’etica dei docenti». (S.B.)
*La normativa cosiddetta “FOIA”, ossia “Freedom Of Information Act”, introdotta con il Decreto Legislativo 97/16 (recante “Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche) è parte integrante del processo di riforma della Pubblica Amministrazione, definito dalla Legge 124/15.
Per ulteriori informazioni: ufficiostampa@fishonlus.it.
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